Siracusa. Piano di Protezione Civile, dopo l’emergenza duro affondo di Mangiafico

Dopo le forti piogge di venerdì e sabato scorsi, al centro del dibattito pubblico c’è il tema della reazione del territorio di fronte alle situazioni di emergenza. “Pur apprezzando l’attività che in queste ore ha visto protagonisti i tanti volontari di Protezione Civile, non è possibile trascurare che l’attuale Piano vigente sia vecchio di oltre otto anni, a fronte della necessità di un continuo aggiornamento, che debba tener conto dell’evoluzione dell’assetto territoriale e delle variazioni negli scenari attesi”, dice il vicepresidente del Consiglio comunale, Michele Mangiafico. “E’ trascorso oltre un anno dalla seduta straordinaria del 26 ottobre 2018 che il Consiglio comunale ha dedicato al tema della Protezione civile ed al suo Piano comunale, su impulso del collega Bonafede e durante il quale sono state individuate priorità e criticità sistematicamente emerse nei mesi successivi. Il Consiglio comunale, che è l’organo deputato a deliberare su ogni forma di pianificazione, merita la trasmissione di uno strumento indispensabile alla gestione dell’emergenza. Al dramma di Villaggio Miano, i giorni che ci lasciamo alle spalle hanno consegnato il dissesto idrogeologico delle zone balneari, di Fontane Bianche in particolare, rimasta totalmente isolata per alcune ore nel corso della giornata del 26 ottobre, quando l’esondazione del fiume Mortellaro ha bloccato l’uscita nord, la piena delle campagne ha accumulato oltre un metro d’acqua sul viale dei Lidi all’uscita sud e anche il reticolato di strade attorno al casello ferroviario nei pressi del complesso Selene è risultato impraticabile per i mezzi più bassi. Ma è noto anche che all’altezza della curva della cosiddetta spiaggetta la strada ha ceduto per un pezzo, determinando una situazione di disagio e pericolosità che non può essere affrontata se non nel breve periodo con le tradizionali fascettature arancioni. In questi mesi – continua Mangiafico – abbiamo evidenziato più volte l’inadeguatezza e la lentezza dei lavori che stanno caratterizzando il nuovo centro comunale di Protezione civile, l’area attendamenti e containers e la relativa bretella di servizio lato nord della Statale 124. L’amministrazione comunale è riuscita a costringere la ditta affidataria solo alla realizzazione di alcuni rattoppi, nulla di serio e definitivo. I lavori di questa opera la cui importanza viene compresa solo di fronte all’emergenza, sembrano abbandonati a se stessi, senza nessuna comunicazione istituzionale che ci spieghi le ragioni di tanta lungaggine, giunta alcuni anni ormai oltre la fine dei lavori previsti, inizialmente, nel 2015. Infine, ma non per importanza, il fondo per il dissesto idrogeologico di cui all’articolo 40 della legge regionale 8/2018, con una dotazione finanziaria di 100 mila euro all’anno a decorrere già dal precedente esercizio. Le condizioni del nostro territorio cittadino esigono che l’Amministrazione comunale non perda questo treno e metta in condizione Siracusa di beneficiarne per la risoluzione, anche in parte, dei tanti problemi che ogni emergenza mette alla luce”.