Siracusa. Presepe vivente all'Antico Lavatoio di Belvedere, ispirato all'Ottocento

Sarà ispirato alle rappresentazioni ottocentesche della Natività il presepe vivente che sarà messo in scena all’Antico lavatoio di Belvedere. I dettagli dell’iniziativa sono stati presentati stamattina in una conferenza stampa alla sala “Archimede” di piazza Minerva 5.
Il presepe vivente è organizzato dall’associazione culturale Nuovi Orizzonti. Tre le rappresentazioni: il 26 dicembre, l’1 e il 6 gennaio. Saranno il frutto di un lavoro di ricerca iniziato nei mesi scorsi e rivolto ai presepi dell’Ottocento, hanno spiegato i registi della messa in scena Anna Elisa Forte e Massimiliano Zaffiro. Da questi si è risaliti alle fonti più attendibili per poi passare alla realizzazione dei costumi, degli arredi e degli altri elementi di scena.
“L’Amministrazione – ha detto il sindaco, Giancarlo Garozzo – sta sostenendo questo progetto perché valorizza un sito poco conosciuto e per le capacità organizzative mostrate nell’edizione dello scorso anno. Vedere il presepe vivente di Belvedere significa vivere un’esperienza di conoscenza densa di suggestioni, frutto di un lavoro corale che coinvolge il territorio e i residenti. L’Antico lavatoio è un sito che merita di essere scoperto e recuperato”.
Per il presidente della circoscrizione Belvedere, Vincenzo Pantano, “il presepe vivente deve essere il punto da cui partire per arrivare al restauro dell’Antico lavatoio. In questo senso – ha aggiunto – confidiamo nelle assicurazioni date dall’amministrazione comunale perché la frazione possa godere di un suo bene, così come siamo impegnati per la riapertura e la fruizione del Castello Eurialo e dell’Ostello della gioventù, da anni restaurato ma la cui gestione non è stata ancora assegnata”.
Lo scorso anno, ha detto la presidente di Nuovi Orizzonti, Patrizia Faraci, il presepe vivente ha richiamato 3.600 spettatori, “un risultato che vogliamo migliorare”. Tutti gli abitanti della frazione, giovani e anziani, sono coinvolti nell’organizzazione mettendo in campo uno sforzo collettivo basato sul puro volontariato e non privo di ricadute positive per i commercianti di Belvedere. “Per la comunità – ha concluso Faraci – è una maniera di ritrovarsi in un particolare periodo dell’anno e lavorare per il territorio”.