Siracusa. Progetto Arcobaleno: Forza Nuova contro l'ArciGay

“No alla propaganda gay nelle scuole. No al subdolo proselitismo omosessualista che mira a mettere in discussione l’educazione familiare”. E’ questo il messaggio che campeggia su uno striscione affisso ieri da “Lotta Studentesca”, movimento politico legato a Forza Nuova,  all’ingresso dell’istituto Gagini di Siracusa, dove era in programma uno degli appuntamenti inseriti nell’ambito del progetto “Arcobaleno” di ArciGay, una campagna di informazione, destinata agli studenti di alcune scuole del territorio, sull’omosessualità, con l’obiettivo di “sdoganare dei pregiudizi, negativi come positivi, sugli omosessuali – spiega il presidente, Armando Caravini- e di puntare sull’educazione sentimentale, a prescindere dall’orientamento sessuale di ciascuno.  L’iniziativa- ricorda Caravini- è sostenuta dal Comune di Siracusa e non ha niente a che fare con il “proselitismo” di cui si parla a sproposito. Non è il primo attacco che subiamo- ricorda Caravini- ed è la dimostrazione di come qualcuno tenti di screditare il lavoro svolto con professionalità dai nostri volontari. Noi siamo portatori di eguaglianza, invece qualcuno cerca di propagare odio e discriminazione. Questi comportamenti non ci fanno affatto demordere dall’intento di portare avanti il nostro progetto, perché siamo convinti che il benessere di una società passi anche dalla cultura e dal rispetto del prossimo”. Un’idea condivisa dagli studenti e dai docenti,che hanno manifestato la propria solidarietà ai volontari dell’associazione, affiancando allo striscione di protesta un “contro striscione” su cui hanno scritto “Vi spieghiamo perché non è così”. Da parte della dirigente scolastica, Simonetta Arnone la ferma condanna ad “ogni forma di discriminazione. Episodi come questi- ha detto- sono dettati dalla mancata comprensione del fenomeno”. Forza Nuova chiarisce la sua posizione. In un comunicato diffuso dal movimento, il segretario regionale, Giuseppe Provenzale puntualizza che l’intento della protesta è quello di “difendere la struttura della famiglia tradizionale, composta da un padre e una madre e non da un genitore 1 e un genitore 2”, invitando le famiglie a far disertare ai propri figli gli incontri organizzati nelle scuole.
 
 
04/03/2014