Siracusa. Psicosi Coronavirus, Servizio Epidemiologia: "Niente panico, ecco le misure"

“Il Coronavirus al momento non ci allarma. Allo stato attuale siamo abbastanza sereni e comunque pronti ad ogni evenienza”. Lia Contrino, dirigente del Servizio di  Epidemiologia dell’Asp di Siracusa usa parole rassicuranti. Nel territorio locale si registra una sorta di psicosi, che si manifesta anche l’aumento di acquisti di mascherine o altri presidi che, teoricamente, potrebbero proteggere da eventuali contagi. “Un atteggiamento eccessivo- spiega Lia Contrino- che tuttavia è comprensibile, vista la paura. Ci si attrezza per proteggersi visto che non si conoscono le dimensioni di questo fenomeno. Dal punto di vista medico è stato comunque allestito un cordone sanitario imponente. Consideriamo che i voli da e per la Cina e l’area di riferimento sono bloccati. Nessun caso autoctono è stato registrato e molto probabilmente non accadrà affatto”. Il MInistero della Salute ha diffuso alle Regioni e alle aziende sanitarie provinciali le indicazioni su come affrontare la questione. “L’attenzione sull’aspetto epidemiologico è al momento quello che dobbiamo fare- prosegue la Direttrice di Epidemiologia- Se una persone avvertisse dei sintomi che dovessero indurre in sospetto, partirebbero le relative verifiche, fermo restando che questo è il periodo di picco dell’influenza e che ci sono diversi virus stagionali e batteri che circolano”. Contrino invita a non lasciarsi prendere dal panico. “Non alieniamo i cittadini orientali- si raccomanda- il periodo di incubazione è di 14 giorni. E’ questo aspetto temporale il nostro punto di riferimento. Sarebbe assurdo vedere negli orientali un pericolo a prescindere. Si tradurrebbe in discriminazione”. Nel caso in cui si avvertissero dei sintomi,ad ogni modo, “la cosa da non fare nella maniera più assoluta- precisa la dirigente- è presentarsi al Pronto Soccorso. Se dovesse mai arrivare il virus, cosa che mi sento al momento di escludere, occorrerebbe evitarne la diffusione. In tal caso sarebbe opportuno restare in casa, chiamare un sanitario, che saprebbe come comportarsi di conseguenza. Nel caso in cui lo ritenesse opportuno, partirebbero i sistemi di verifica. A questo proposito la Regione si sta attrezzando velocemente per poter effettuare delle analisi specifiche, che andrebbero poi inviate a Roma. Entro pochi giorni tutto questo sarà operativo per ogni evenienza”