Siracusa. Reati in calo in provincia: diminuiscono furti e rapine, aumentano denunce e arresti

Meno furti, meno rapine e un’importante azione di contrasto al traffico di stupefacenti. Sono alcuni dei dati relativi all’attività condotta nel 2016 dai carabinieri in provincia di Siracusa. I numeri sono stati forniti questa mattina, nel corso del consueto incontro convocato per tracciare il bilancio del lavoro svolto nell’arco degli ultimi 12 mesi. Il numero dei furti è diminuito, nell’anno che sta per concludersi, 4 mila 927 contro i 5 mila 455 del 2015. In decremento anche i furti in abitazione. Lo stesso trend riguarda le rapine, 86 nel 2016 contro le 110 dell’anno precedente. Sul versante del contrasto allo spaccio di droga, i carabinieri hanno sequestrato stupefacenti per 105 chili in totale. Arrestate e denunciate 22 mila 267 persone, contro le 11 mila 435 del 2015. Diminuisce anche il numero di delitti commessi nel territorio, passando da 10 mila e 770 a 9 mila 894 negli ultimi 12 mesi. Impegno importante nel settore del lavoro. Il comandante provinciale, Luigi Grasso ha parlato dell’attività svolta dal Nucleo ispettorato del Lavoro, con l’individuazione di 103 lavoratori e multe comminate per 560 mila euro. Nell’ambito della tutela del patrimonio culturale, controllati 115 siti archeologici, 69 monumenti, 7 musei e 30 attività che si occupano di antiquariato. Il comandante Luigi Grasso parla di “Un anno che ha costituito un notevole impegno per tutti i carabinieri del comando provinciale, su più ambiti e soprattutto su quello della prevenzione. I risultati- prosegue il colonnello Grasso- sono di piena soddisfazione e questo ci induce a continuare con responsabilità e umiltà sulla strada intrapresa, convinti come siamo che la sicurezza del cittadino costituisca obiettivo primario del nostro lavoro quotidiano. Se i delitti sono in diminuzione- prosegue il comandante provinciale dei carabinieri- è anche effetto della nostra presenza sul territorio. Proseguiremo con la collaborazione con le amministrazioni  locali, anche grazie all’instancabile opera del prefetto Armando Gradone”.