Siracusa. Resort di Ognina, conclusa la Conferenza dei Servizi. Orientamento favorevole con distinguo

E’ terminata poco dopo le 12 la Conferenza dei Servizi convocata negli uffici dell’Urbanistica di via Brenta per istruire la pratica relativa al progetto di realizzazione di un resort extralusso ad Ognina. Seduti attorno ad un tavolo si sono ritrovati rappresentanti del Comune, della Soprintendenza, della Capitaneria di Porto, del Genio Civile. Assente l’Asp. E ovviamente c’erano anche i responsabili della Siracusa Sun Lld, società che propone l’investimento da 120 milioni di euro, quindi l’ad Giorgio Fanara insieme a diversi tecnici tra cui l’architetto Spinoccia.
Orientamento generalmente favorevole all’intervento, pur con alcuni distinguo su passaggi richiesti. In particolare sull’aspetto delle varianti al piano regolatore generale da valutare con maggiore attenzione anche attraverso le integrazioni richieste dopo l’esposizione punto per punto del progetto.
Lo lascia intendere anche l’assessore ai Lavori Pubblici, Alfredo Foti. “Pur con posizioni al momento distanti, in attesa del pronunciamento del Tar sul piano di lottizzazione Torre Solaria in un’area che il piano paesaggistico, parzialmente, inserisce in una fascia di tutela con livello massimo C, mi pare sia in atto la volontà di una discussione serena e collaborativa. L’intervento necessita di un esame approfondito per la presenza di molti aspetti positivi in termini infrastrutturali per il pubblico godimento oltre che risvolti occupazionali e di sviluppo economico, tutto compatibilmente alla tutela e salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio”.
In discussione c’è la costruzione di un resort di lusso composto da un hotel, un campo da golf a 18 buche (links), unità residenziali, un’azienda agricola e un istituto di culinaria nella zona di Ognina.
Il progetto riprende per la parte ricettivo alberghiera la lottizzazione “Torre Solaria”, già prevista dal Prg. Lo stesso Piano Regolatore consente già anche la realizzazione del campo da golf, anche se non nelle proporzioni attuali che necessitano di un’area maggiore. Per tutto il resto, servono delle varianti “rispettose delle necessità di tutela naturalistica e paesaggistica dell’area”, si legge nella proposta depositata dalla Siracusa Sun Lld.
Le richieste della società sono chiare. Eccole: spostare la provinciale 104, insieme ai sottoservizi, a nordovest; autorizzare solarium e strutture smontabili di servizio alla balneazione nelle due “spiagge storiche” a nord ed a sud del promontorio di Ognina; individuare una nuova zona AS4 (campo da golf con annessa attività ricettivo turistico alberghiera) che consenta un intervento in ambito chiuso per la realizzazione del campo da golf a 18 buche in un’area maggiore di quella consentita attualmente dal Prg con nuova cubatura aggiuntiva turistico ricettiva-residenziale; la possibilità di realizzare abitazioni residenziali con servizi accessori centralizzati ed a gestione unitaria da concedere in vendita ai soci del club golfistico; una permuta di area per recuperare un “pezzo” da 16.510mq di proprietà comunale e più funzionale al progetto del resort rispetto all’area da 20.000mq circa che si concederebbe in cambio al Municipio.
Da discutere anche altri due punti: l’assenza (per Siracusa Sun Lld) di aree di interesse archeologico e il vincolo di inedificabilità che il piano paesaggistico sposta da 150 a 300 metri dalla battigia. Una scelta “non condivisibile” per la società proponente, disposta comunque a riconoscere il livello di tutela “3-rossa” per la macchia mediterranea che caratterizza il promontorio di Ognina. Ma per un’area meno estesa di quella contemplata dal Piano Paesaggistico, seguendo nuovi studi nel frattempo commissionati all’Università di Catania e ad una società specializzata nel settore.
Questo quanto sul tavolo. Da oggi si comincia a discutere, con il dovere di fornire risposte certe ed in tempi umani a chi ha messo sul piatto un investimento che coinvolge anche il futuro di Siracusa. Niente “no” a priori ma neanche “si” dovuti. Un’analisi serena, guardando con lungimiranza a quello che deve essere il modello di sviluppo della città per i prossimo 20/30 anni. La scelta industriale non premia più. Adesso?