Siracusa. Restrizioni Covid, vertice all'Asp per decidere. Italia: "Servono i numeri"

I dati relativi al numero dei positivi di Siracusa non sono tali da consentire al sindaco di adottare delle restrizioni”. Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia lo rende chiaro, per rispondere a quanti gli contestano, in questo ore, di non avere adottato ordinanze analoghe a quelle di alcuni colleghi di comuni della provincia, da Avola a Floridia. “Non si tratta di un’intenzione che manca o che c’è- spiega Italia- ma di quello che è consentito fare in considerazione dei dati forniti dall’Asp”. Il primo cittadino fa parlare i numeri e porta come esempio il caso di Avola, mettendolo a confronto con il capoluogo. “Ad Avola- osserva- vivono 30 mila abitanti e si registrano 360 positivi. A Siracusa abitano 120 mila abitanti e abbiamo- dati di ieri- 500 positivi totali. E’ chiaro che il rapporto è ben diverso e non ho la possibilità concreta di farlo”. Molto potrebbe dipendere dall’esito di un incontro in corso proprio in questi istanti al Centro Epidemiologico dell’Asp, con il dirigente Ugo Mazzilli. “E’ l’Asp a suggerire restrizioni- rileva ancora- Non posso basarmi sul grado di preoccupazione dei cittadini”. La media del numero di positivi giornalieri a Siracusa si assesterebbe tra i 22 e i 33. Questi i numeri delle giornate appena passate. Il vertice servirà a chiarire “se l’indice di prevalenza ha superato quel 30 per cento e sulla base di questo – garantisce- mi determinerò. Per avere misure dovremmo avere numeri quattro volte maggiori quelli di Avola. Vorrebbe dire 1200 positivi in luogo degli attuali 500. E’ altrettanto chiaro- conclude- che la situazione è preoccupante a prescindere in Sicilia, tanto che si valuta l’istituzione della “zona rossa”. A fine mattinata, quindi, il quadro dovrebbe risultare più chiaro.