Siracusa. “Revocare la convenzione con Sicilia Musei”: rinviato il voto del Consiglio

Il protocollo d’intesa con Sicilia Musei sull’utilizzo dell’ex convento di San Francesco d’Assisi all’esame del Consiglio comunale. Al momento del voto dell’atto di indirizzo proposto dai capigruppo di opposizione, è mancato il numero legale.
Ad illustrare il punto in aula è stato il consigliere Ferdinando Messina. Sicilia Musei è la società incaricata di attuare il progetto “Grandi Mostre” all’ex convento di San Francesco d’Assisi, un programma di eventi da realizzare in meno di tre anni. L’opposizione ha chiesto all’amministrazione la revoca in autotutela della delibera di giunta che ha approvato il protocollo e la relativa consegna del sito. L’intesa si configurerebbe come una forma di affidamento a un privato di un bene pubblico e, dunque, si doveva procedere con una selezione tra offerte. Inoltre – sempre secondo i consiglieri di opposizione – l’accordo sarebbe, dal punto di vista dei costi-benefici, “ampiamente sbilanciato a sfavore del Comune”. Inoltre, le recenti polemiche sulla mostra “Per la crocifissione di sant’Andrea” suggeriscono di “valutare l’affidabilità del soggetto” privato “nonché la regolarità della concessione del sito”.
La risposta è arrivata dall’assessore alla Cultura, Fabio Granata, che ha respinto l’idea che si tratti di una concessione di fatto. In realtà, ha spiegato, l’amministrazione ha approvato un progetto proposto da Sicilia Musei che prevede la realizzazione di grandi esposizioni “con carattere di unicità ed esclusività” in uno spazio adeguato ottenendo in cambio un canone di 28mila euro l’anno più il pagamento di una percentuale sullo sbigliettamento. Essendo mostre importanti e di respiro internazionale, ha spiegato Granata, necessitano di un lungo lavoro preparatorio e gli organizzatori hanno richiesto garanzie. Quanto alle utenze, i costi per l’Ente sarebbero limitati alla mancata riscossione della Tari e ai consumi idrici (“contenuti per una mostra”) mentre per quelli elettrici si sta trovando un’intesa con la Fondazione Inda che occupa già una parte dello stabile. Inoltre, le opere esposte nel cortile esterno, aperto al pubblico, sono fruibili senza pagare il biglietto. In fondo, ha concluso Granata, stiamo facendo “ciò che la città ci chiede: programmare, destagionalizzare e differenziare l’offerta culturale inserendoci nel circuito delle grandi mostre”.
Il dibattito è stato animato dallo stesso Messina, da Michele Mangiafico e da Impallomeni che hanno insistito sul fatto che le selezioni pubbliche sono sempre quelle più favorevoli per gli enti e sono più trasparenti; il vice sindaco Randazzo ha messo in guardia su eventuali pretese che Sicilia Musei potrebbe avanzare in caso di rottura anticipata del protocollo, confermando però che l’evidenza pubblica resta la “strada maestra” e proponendo la predisposizione di un regolamento specifico sull’uso degli spazi per scopi culturali; Carlo Gradenigo e Pamela La Mesa hanno dato un giudizio positivo sull’operato della Giunta e si sono detti d’accordo con l’idea del regolamento.
Alla fine, il presidente Moena Scala ha messo ai voti l’atto di indirizzo ma è mancato il numero legale.