Rifiuti, 4 arresti della Gdf: corruzione e percezione di finanziamenti pubblici. I nomi

Sfruttamento di manodopera, indebite percezioni di finanziamenti pubblici e corruzione. In queste ore i finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria di Siracusa stanno eseguendo quattro arresti. Si tratta di tre imprenditori e di un dirigente della ex Provincia Regionale di Siracusa. Sono accusati a vario titolo di illecita intermediazione, sfruttamento del lavoro e truffa aggravata in concorso. Al dirigente pubblico contestata anche la corruzione per l’esercizio della funzione.
In carcere a Cavadonna sono stati condotti Angelo Aloschi, Gianfranco Consiglio, Salvatore Montagno Grillo e il dirigente pubblico Domenico Morello. Secondo le indagini del nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Siracusa, gli imprenditori avrebbero violato le norme del contratto collettivo di categoria in materia di retribuzione e riposi e le disposizioni di salute e sicurezza sul lavoro dei dipendenti, traendone – questa è l’accusa – un indebito vantaggio e un risparmio di spesa.
Nell’occhio del ciclone finisce la Ecomac smaltimenti, attiva nel trattamento e smaltimento rifiuti. Secondo quanto appurato dai finanzieri al termine di una indagine coordinata dal procuratore capo Sabrina Gambino, la società avrebbe sottoposto i dipendenti a condizioni di sfruttamento approfittando del loro stato di bisogno. I lavoratori sarebbero stati pagati la metà di quanto previsto dai contratti di lavoro. Inoltre, la società avrebbe ottenuto dalla Regione siciliana un finanziamento a fondo perduto di 800mila euro – ritenuto indebito – per la costruzione ad Augusta di una nuova piattaforma per stoccaggio e trattamento rifiuti speciali non pericolosi. Gli indagati avrebbero però dichiarato falsamente, secondo gli investigatori aretusei, di osservare gli obblighi dei contratti nazionali e rispettare le norme sui riposi.
L’autorizzazione all’attivazione dell’impianto sarebbe stata rilasciata dal dirigente Morello (ex Provincia Regionale), “una volta raccolto l’impegno che i gestori avrebbero remunerato con l’assunzione di due soggetti” da lui segnalati.
Posta sotto sequestro la somma di 318.620 euro, percepiti indebitamente in danno della Regione Siciliana, secondo l’accusa.