Siracusa. Rifiuti,sanzioni da 600 euro ai condomini. Fratelli d’Italia: “Multe impugnate,il Comune paga”

“Il Comune di Siracusa ancora oggi, nonostante il nuovo appalto, non ha risolto il problema delle lunghe file ai centri di raccolta comunali e nemmeno quello delle discariche diffuse” .

A tornare sul tema è Fratelli d’Italia attraverso le parole di Paolo Cavallaro per il circolo Aretusa e del responsabile delle Politiche Rifiuti, Angelo Lantieri, che tornano su una vicenda che, un paio di anni fa, ha animato un vivace dibattito in città: le multe da 600 euro ai condomìni per il conferimento non corretto dei rifiuti o  piuttosto per l’abbandono selvaggio dei sacchetti di immondizia. La vicenda avrebbe avuto conseguenze inattese per l’amministrazione comunale, con numerose multe impugnate e la condanna di palazzo Vermexio al pagamento delle spese.

“Persistono-fanno notare i due avvocati siracusani- situazioni di criticità per la raccolta dei rifiuti prodotti nei condomini, in particolare con riferimento all’entrata e uscita dei carrellati e alla loro sanificazione che hanno determinato ulteriori oneri a carico dei cittadini, non compresi nella TARI”.

I due esponenti di Fratelli d’Italia fanno notare come altrove  “le amministrazioni comunali abbiano cercato di adottare sistemi virtuosi al fine di realizzare una raccolta efficiente e rispettosa delle norme e dell’ambiente, ma allo stesso tempo per contrastare l’evasione della TARI, assai alta in considerazione delle difficoltà economiche di tante famiglie, per l’esosità della stessa, percepita come non congrua rispetto al servizio ricevuto, e anche per i soliti furbetti che nulla vogliono pagare ma solo ricevere. Il Comune di Siracusa due anni fa ha autorizzato con un’apposita ordinanza la polizia municipale ad elevare verbali nei confronti dei soggetti che abbandonavano rifiuti in giro per la città. Molti condomìni e cittadini sono stati sanzionati dalla Polizia Municipale, con innumerevoli ed elevate multe dell’importo ciascuna di 600 euro. Multe poi impugnate dinanzi all’Autorità Giudiziaria, instaurando procedimenti che hanno visto il Comune soccombente con condanna alle spese. E’ stato ribadito il principio della responsabilità personale dell’illecito (art. 3 della legge 689/1981) in base al quale occorre che sia identificato il trasgressore”.

Un epilogo giudiziario che Cavallaro e Lantieri definiscono “triste per la ricaduta sulle tasche dei cittadini. Temiamo che questo atteggiamento vessatorio abbia determinato un grave danno alle casse erariali del Comune di Siracusa che, versosimilmente, non solo non ha incassato molte delle multe elevate, ma ha dovuto persino pagare le spese di tutti i procedimenti le cui sentenze non ci risultano tra l’altro appellate”.

Nei prossimi giorni i due legali presenteranno istanza di accesso agli atti per conoscere il numero di multe elevate, gli importi incassati, quelle impugnate e le conseguenze.

“Ci dispiace dovere constatare -concludono Cavallaro e Lantieri- che, ancora una volta, l’Amministrazione comunale non abbia adottato nella sua azione la diligenza del buon padre di famiglia che dovrebbe essere posta a fondamento di ogni decisione amministrativa”.