Siracusa. "Rilancio del settore industriale con il Recovery Plan", la proposta di Bonomo

“A leggere le ultime bozze del Recovery Plan manca un progetto organico e una realistica previsione per il rilancio del comparto che nei poli petrolchimici di Gela, Siracusa e Milazzo, dove oggi si raffina circa l’80% del greggio consumato in Italia, ha il suo perno”. L’osservazione è del coordinatore provinciale del Movimento delle Autonomie, Mario Bonomo, che avanza alcune proposte.  “Nessun accenno, nel Recovery Plan, al futuro dei poli industriali della nostra regione” – stigmatizza Bonomo – ma la nostra regione attende da troppo tempo un cambio di rotta. La Sicilia deve pretendere con forza un piano di riqualificazione industriale da programmare con le aziende del settore e le parti sindacali. Abbiamo di fronte un’occasione unica, da non sprecare, per il rilancio dell’ormai datato settore petrolchimico isolano che contempli le bonifiche dei siti, con appositi investimenti, la riconversione dei tre poli strategici e la transizione verso la produzione di energia da fonti rinnovabili, da realizzare con aiuti alle aziende private tramite fondi attivabili nel Recovery Plan”.

L’auspicata svolta green è possibile, secondo Bonomo, costruendo un “innovativo sistema di produzione energetica che contempli, accanto ai tradizionali eolico, solare e geotermico, anche l’idrogeno, nuova e promettente frontiera energetica su cui già molti paesi europei stanno investendo e che per molti rappresenta il futuro. E’ di qualche mese fa -argomenta- la notizia che Alstom fornirà a Ferrovie Nord Milano, principale gruppo di trasporto e mobilità della Lombardia, sei treni a celle a combustibile a idrogeno. La Sicilia non può e non deve rimanere indietro, deve essere tra i protagonisti di questo cambiamento epocale e pretendere un piano concreto per l’innovazione dell’ormai datato sistema industriale regionale che, promuovendo il passaggio alla produzione di energie rinnovabili, ne aumenti la competitività e allinei anche il nostro territorio agli obiettivi green verso cui, ormai, è impellente procedere.”

Oltre alle positive ricadute occupazionali, la nuova frontiera energetica può realmente aprire la strada a un modello di sviluppo economico sostenibile per la nostra Sicilia, in cui finalmente ambiente, turismo e industria convivono grazie all’innovazione tecnica. “Aggiungere alle proposte che già sono state formulate dal governo siciliano un’organica rimodulazione dell’attuale sistema petrolchimico è un dovere politico. Il mio – conclude Bonomo – è un appello ai rappresentanti in parlamento: che si facciano portavoce delle istanze del nostro territorio e promotori di iniziative per progettare un nuovo futuro industriale sostenibile per la Sicilia.”