Siracusa. Risarcimenti milionari e affonda il piano strade: per le buche rimane Facebook

Dal 2015 è fermo ai box per mancanza di risorse. E anche il 2017 corre il rischio di scorrere senza novità per il cosiddetto “piano strade”. Lo aveva redatto nel 2015 l’allora assessore ai lavori pubblici, Rossitto. Il progetto prevedeva l’apertura di circa 30 cantieri in città per rimettere a nuovo altrettante strade. Ma la Cassa Depositi e Prestiti bocciò l’accensione del mutuo da 5,5 milioni di euro, necessari per finanziare il massiccio intervento. E proprio quando sembrava che il nuovo bilancio potesse garantire un margine di manovra di almeno 2 milioni di euro per gli interventi sulle strade, ecco la nuova richiesta di rimborso milionario. L’ha presentata Igm e verrà esattamente quantificata dalla consulenza tecnica d’ufficio. Ma la sola ipotesi di un nuovo, oneroso esborso per quelli che tecnicamente vengono definiti debiti fuori bilancio ha finito per zavorrare sul nascere l’idea di finanziare con fondi comunali il piano strade. Che rimane fermo ai box in attesa di miglior sorte.
Le strade del capoluogo, però, lasciano a desiderare. Buche, avvallamenti, tombini scivolati sotto il livello stradale: i problemi non mancano e, dopo decenni di scarsa attenzione, non c’è zona che sia immune. Al di là di qualche rattoppo al momento non si riesce ad andare. E l’insistente maltempo non agevola la situazione, con buche sempre nuove e sempre più larghe.
Su facebook è nata la pagina “Segnala la buca”, attraverso la quale “censire” le buche con foto e indirizzo. Un censimento a beneficio degli altri automobilisti ma soprattutto all’indirizzo del settore lavori pubblici, chiamato in causa per intervenire.
Un servizio che avrebbe dovuto svolgere anche l’app City Reporter, lanciata sul finire del 2015 dal Comune di Siracusa ed in sperimentazione fino a marzo dello scorso anno. Ufficialmente, l’applicativo funziona. Ma il sistema viene attualmente utilizzato solo “internamente” dall’ufficio lavori pubblici. Gli utenti, i siracusani, che potrebbero inviare una foto dal telefonino per segnalare guasti all’illuminazione pubblica, una buca o altro continuano allora ad affidarsi alle telefonate al centralino dei vigili urbani, che smista poi le segnalazioni al settore lavori pubblici. In attesa che prima o poi l’applicazione smart consenta quella “rivoluzione” nei rapporti cittadino-Comune che prometteva in fase di sviluppo.