Siracusa Risorse, i lavoratori lasciano il presidio dell'ex Consorzio Agrario

“Non ci siamo arresi e soprattutto non ci siamo mai scoraggiati. Abbiamo sofferto e a volte ci siamo dovuti spingere oltre per difendere i nostri diritti e far sentire le nostre preoccupazioni”. Sono le parole dei lavoratori che si autodefiniscono “gli irriducibili di Siracusa Risorse”. Hanno deciso, dopo 23 giorni, di lasciare il presidio dell’ex Consorzio Agrario, dove, fra turni e nottate, hanno occupato la torretta, i tetti e condotto una battaglia “senza eguali”.
“In questi 23 lunghi giorni -raccontano i dipendenti della partecipata dell’ex Provincia- abbiamo rincorso come dei forsennati ogni notizia utile, ogni diretta streaming di Commissione Bilancio e ARS, analizzando ogni singolo intervento di ogni singolo deputato, cercando spiragli di speranza. Speranza e conforto cercata anche nelle parole di Padre Salvatore Arnone durante la messa del 22 Novembre organizzata qui al presidio. Una speranza inseguita sino a ieri alle 20:36 quando da un nostro pc collegato ad internet con un pennino al presidio, abbiamo visto ed udito con nostri occhi ed orecchie che, all’Ars, l’art. 9.2 che riguarda le ex Province, veniva votato ed approvato. Un’esplosione di gioia e di liberazione ha invaso il presidio, il tetto e la torretta dell’ex Consorzio Agrario. Increduli, anche stamani, ma coscienti che la guardia non va abbassata e che l’iter, tutt’altro che finito, andrà seguito con lo stesso impegno messo fino ad oggi”. E per i lavoratori diventa anche tempo di ringraziamenti.
“Un sentito ringraziamento, lungo 23 giorni, lo rivolgiamo al Prefetto di Siracusa e al Commissario del Libero Consorzio, a tutta la Deputazione Siracusana all’ARS con in testa il Presidente della 2° Commissione Bilancio, ai Parlamentari Nazionali ed ai Sindacati. Ci teniamo a ringraziare anche tutti i nostri colleghi dell’ex Provincia.
In 23 giorni abbiamo capito tanto e sicuramente questa è un’esperienza che ha creato una grande forza in tutti noi. Forza che non abbiamo intenzione di disperdere.
Non per ultimo, ma un sentito ringraziamento lo rivolgiamo agli amici della stampa e dell’informazione che ci hanno seguito da vicino e che hanno fatto da eco al dramma che abbiamo vissuto. Un eco che, grazie a loro, è uscito da via Necropoli del Fusco e che è arrivato lontano e fra la gente”.