Siracusa. Sciopero dei dipendenti pubblici, il 9 dicembre braccia incrociate anche in provincia

La decisione sta suscitando polemiche in Italia. I sindacati, in ogni caso, vanno avanti per la loro strada e confermano una giornata di sciopero per i dipendenti pubblici, fissata in tutta Italia per il  9 dicembre. Anche a Siracusa aderiranno “i dipendenti di enti e amministrazioni a cui si applicano i contratti collettivi nazionali del personale dei  comparti e delle aree delle funzioni centrali, locali e della Sanità”. Lo annunciano le  segreterie generali provinciali di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa . Il personale  si asterrà dal lavoro per l’intero turno programmato per la stessa giornata, fatta salva l’applicazione dei protocolli di intesa finalizzati alla individuazione dei servizi minimi ai sensi di quanto previsto dalla legge in materia. Inoltre, le segreterie generali provinciali sono in attesa di ottenere l’autorizzazione per un sit-in di sensibilizzazione previsto dinanzi alla sede dell’Ufficio territoriale del governo, in piazza Archimede, nel rispetto delle prescrizioni sul distanziamento sociale e delle pratiche anticontagio.
“Il permanere dell’assenza di risposte da parte del Governo alle richieste formulate – sottolineano le sigle sindacali nell’illustrare i motivi della protesta – si unisce all’assenza, ad oggi, di misure straordinarie e a un piano generalizzato in tutte le amministrazioni pubbliche dello Stato, degli enti locali e della sanità di assunzioni in tempi rapidi, volte a colmare le gravi carenze di organico che insistono nelle pubbliche amministrazioni dei comparti summenzionati, anche in relazione alle necessità imposte dall’emergenza pandemica e dalla crisi economica. E’ stato constatato, in particolare, che nel disegno di legge di bilancio non sono previste risorse finanziarie sufficienti per il rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro del personale dei comparti e delle aree delle Funzioni centrali, delle Funzioni locali e della Sanità (necessarie per completare il recupero salariale di quanto perso nel precedente decennio di blocco contrattuale; per garantire il consolidamento in busta paga dell’elemento perequativo previsto nei Ccnl 2016/2018; per valorizzare la professionalità del personale delle pubbliche amministrazioni attraverso la riforma degli ordinamenti e dei sistemi di classificazione, anche al fine di migliorare l’organizzazione del lavoro e l’efficienza delle pubbliche amministrazioni; per incrementare i fondi per la contrattazione integrativa ed aggiornare il sistema indennitario, rimuovendo i vincoli normativi ad oggi esistenti)”. I sindacati, inoltre, hanno preso atto dell’assenza di misure volte a prorogare i requisiti previsti dal decreto 75/17 relativi alle procedure di stabilizzazione e garantire proroghe dei contratti e percorsi di stabilizzazione per tutti i precari delle amministrazioni pubbliche. E’ stata, altresì, rilevata la mancata revoca e modifica del DM 19.10.20, emanato dal ministro della pubblica amministrazione, con cui si limitano e si ledono diritti e tutele fondamentali dei lavoratori e si riducono le prerogative sindacali contravvenendo al sistema di relazioni sancito dai contratti collettivi; Le segreterie Regionali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, rilevano che le questioni nazionali afferiscono anche ai lavoratori destinatari del contratto collettivo regionale e che persistono in Sicilia analoghe rivendicazioni contrattuali e giuridico professionali. Da qui la decisione di proclamare la protesta anche in provincia di Ragusa e di unire alla stessa il sit-in destinato a sensibilizzare le istituzioni sulla problematica