Siracusa. Scuola al freddo, studenti in sciopero: "Entro domani tutto risolto"

Sarà attivo in giornata l’impianto di riscaldamento dell’istituto “Gagini”. Ieri, al rientro dalle vacanze natalizie, sorpresa poco gradita per gli alunni e per la dirigenza scolastica: la ditta incaricata del collaudo, nonostante le garanzie fornite prima della sospensione delle attività, non aveva ancora terminato l’intervento. Un ritardo che i ragazzi non hanno tollerato, decidendo di non seguire le lezioni. Sciopero, quindi, ieri e per molti anche oggi. La vicenda, come spiegano dalla direzione amministrativa, sarà certamente risolta entro domani mattina, quando gli ambienti saranno regolarmente riscaldati. La questione è più complessa di quanto possa apparire e non riguarda certamente un solo istituto scolastico. Le scuole superiori dipendono dall’ex Provincia, il Libero Consorzio Comunale, a cui spettano anche le spese relative alle manutenzioni e, come nella situazione specifica, della fornitura di carburante e di quanto serve per gli impianti di riscaldamento. La carenza di fondi ha, tuttavia, causato un chiaro “stop” da parte dell’ente, che ha comunicato ai dirigenti scolastici l’impossibilità di intervenire fino a quando non saranno accreditati i promessi fondi dalla Regione. Per il momento, insomma, le scuole si trovano davanti ad un bivio: anticipare le somme in attesa del rimborso o restare senza riscaldamenti, con le conseguenze del caso. Il Gagini ha individuato tra le voci del bilancio, facendo economia dove possibile, una parte delle somme necessarie, riuscendo a stipulare, a dicembre, non appena è scaduto il precedente contratto, che l’ex Provincia aveva in essere con una ditta, un nuovo contratto con una nuova impresa. I tempi sono poi stati quelli tecnici. Un impianto da visionare per intero e poi da collaudare valvola per valvola, spiega la dirigenza amministrativa. Da domani, insomma, tutti nuovamente in classe al “Gagini”. Il problema, in linea generale, però, resta e continua a dipendere dalla complessa vicenda che riguarda le ex Province e quella di Siracusa in misura ancora maggiore.

(Foto: repertorio)