Siracusa. "Senza stipendi e prospettive", i lavoratori Fortè incrociano le braccia

Braccia incrociate a Siracusa, Canicattini e Noto per i lavoratori dei supermercati Fortè. Una decisione arrivata al culmine di una serie di interlocuzione e speranze disattese da parte dei curatori fallimentari, subentrati lo scorso gennaio. A spiegare le ragioni che hanno condotto i lavoratori alla decisione dello sciopero è Alessandro Vasquez (Filcams Cgil). “I dipendenti hanno deciso  spontaneamente di fermarsi. La situazione è arrivata ad un punto di non ritorno. Questi ragazzi hanno fatto le insinuazioni al passivo per i mesi di di luglio, agosto,settembre, ottobre, novembre, dicembre , tredicesima e quattordicesima 2019, continuando  comunque sempre a  lavorare e l’hanno fatto anche durante il lockdown”. Gli unici stipendi percepiti sono stati quelli di gennaio e febbraio 2020, con degli accrediti, inoltre, di cassa integrazione quando è subentrata l’amministrazione giudiziaria”. La speranza è che a quel punto ci fosse un cambio di passo che, al contrario, stando alla protesta, non è arrivato. Alta la tensione, esasperati gli animi. Con la protesta, i lavoratori intendono rendere evidente il loro problema occupazionale e di sopravvivenza.