Siracusa. Servizio idrico ad Aqualia. Decide l'Ato dopo la requisizione degli impianti

E’ stata una nuova, lunga giornata per il futuro del servizio idrico. Alle 15.30 era cominciata una nuova maratona in Prefettura a Siracusa. Seduti attorno al tavolo tutti i principali attori della vicenda relativa alla gestione del servizio idrico. I sindaci dei Comuni, la curatela, Aqualia, i tecnici e i legali ma soprattutto il commissario dell’Ato Idrico, Mario Ortello, e il prefetto, Armando Gradone. A questi ultimi due il difficilissimo compito di pescare il jolly, proporre una soluzione che mettesse tutti d’accordo nelle more del ritorno in mani totalmente pubbliche delle reti e degli impianti.
E in un momento di grossa criticità, con i 150 licenziamenti recapitati ai dipendenti Sai 8 e il braccio di ferro tra privati e sindaci serviva una idea di sintesi che per un periodo transitorio potesse garantire tutto e tutti: i lavoratori e la qualità del servizio. Anche perchè incombe lo spettro di proteste, clamorose, dei 150 ritrovatisi da un giorno all’altro, alla scadenza del mandato della curatela, senza un posto di lavoro. Addirittura si profilerebbe una possibile interruzione della stessa erogazione dell’acqua.
Ma un accordo era davvero impossibile. Il Comune di Noto si è dichiarato indisponibile ad ogni altra iniziativa che non prevedesse la gestione pubblica e con i suoi rappresentanti ha abbandonato la riunione poco dopo le 19. Senza intesa, inevitabile la decisione di imperio che ha richiesto una notevole assunzione di responsabilità da parte del prefetto Gradone. Che ha requisito gli impianti e le reti per consegnarle al commissario dell’Ato Idrico, Ortello, peraltro titolare anche della concessione. Quest’ultimo ha affidato la gestione ai privati di Aqualia. Si ritorna ad un qualcosa  di vicino alla soluzione iniziale, proposta martedì scorso.

(foto: lavoratori Sai 8)