Siracusa. "Sinergie con i nuovi investitori della zona industriale", mozione di Costantino

“Sviluppare sinergie con i nuovi investitori della zona industriale, creando una sorta di “via della Seta” da cui far scaturire importanti risvolti occupazionali e partendo alla ridefinizione del Sin, sito di interesse nazionale”. La proposta è contenuta in una mozione presentata al consiglio comunale da Salvatore Costantino del gruppo Democratici per Siracusa. Il punto di partenza è il timore che i cambiamenti nella zona industriale possano avere ripercussioni serie nel settore occupazionale. L’idea è quella di coinvolgere l’amministrazione comunale per “trovare soluzioni concrete, oppure -fa presente il consigliere- si rischia di tagliare fuori dal mercato del lavoro una fetta consistente di popolazione, con tutto quello che ne deriva in termini di sostenibilità sociale e di sviluppo. Primo passo, interagire fattivamente con le realtà imprenditoriali presenti nel nostro territorio. Occorre avviare un percorso condiviso con le altre parti sociali: associazioni di categoria, sindacati, Confindustria, federmanager e tutti gli attori in campo”. Costantino ricorda che “la zona industriale genera il 50 per cento del Pil, il prodotto interno lordo, dell’intera provincia di Siracusa, e nel caso della sola Lukoil occupa oltre mille dipendenti diretti, senza considerare le imprese dell’intero indotto coinvolte direttamente”. La deduzione è che “il polo industriale resta un bene prezioso da tutelare come bene dell’intera comunità. Come tale abbiamo il dovere di impegnarci a trovare soluzioni per superare le difficoltà che sta attraversando l’intera filiera, senza non rassegnarci al progressivo spegnimento della zona industriale che paradossalmente è in antitesi con l’arrivo di nuovi investitori”.
A tal proposito Costantino torna su un argomento che le imprese  hanno evidenziato come criticità, i SIN  e le  ZES.  <Il Sito d’Interesse Nazionale – aree sottoposte a tutela ambientale e quindi a vincoli – venne perimetrato a dismisura o se vogliamo su parametri che oggi non sono più validi. I vincoli escludono o limitano le  Zone Economiche Speciali – avverte Costantino – col rischio di vedere escluse zone consistenti  del nostro territorio dai contributi ma soprattutto dalle agevolazione fiscali. In altre parole le aziende che potrebbero avere quei vantaggi rischiano di essere escluse e quindi meno competitivi, riducendo la loro capacità occupazionale>.
Il suggerimento è quindi <che il Comune di Siracusa, congiuntamente ad altri Enti, dovrà presentare una nuova definizione dell’area del SIN, poiché ambiente e sviluppo sono complementari l’uno dell’altro>.
I dati sono significativi: oggi il SIN ha una estensione di circa 6mila ettari, e di questi quasi il 40% ricade nella zona industriale. Ettari caratterizzati dalla presenza dalle industrie. Dalle attività di caratterizzazione ambientali, fatte dal ministero dell’ambiente, è emerso che una buona parte dei suoli non è contaminato, e per la parte contaminata sono stati avviati i piani di bonifica a carico delle industrie. Per il restante 60% (dei 6mila ettari), di proprietà pubblica è stata effettuata la caratterizzazione solo in minima parte , per circa un quinto della superficie. Da questi dati si evidenzia come spesso si colpiscono le sole imprese invece di sostenerle  perché tornino a investire e non andare via. Quest’ultimo caso sarebbe un danno economico incalcolabile per la città>.