Siracusa. Siti archeologici invasi dalle erbacce, mancano le somme per i forestali: "Regione in ritardo"

Il servizio funzionava. I forestali impiegati anche per il diserbo dei siti archeologici della provincia di Siracusa, come del resto di Sicilia, avevano consentito, fino allo scorso anno, una migliore fruibilità delle aree di interesse culturale, colmando in molti casi delle lacune evidenti. Nel solo capoluogo i forestali avevano riportato nelle condizioni ottimali siti come il Tempio d’Apollo, il giardino del Museo Paolo Orsi  ( parco storico di Villa Landolina) , il Ginnasio Romano, solo per citarne alcuni.

Si trattava di una precisa scelta dell’allora assessore regionale all’Agricoltura, il siracusano Edy Bandiera. L’esponente di Forza Italia non nasconde il proprio rammarico per una scelta, quella compiuta quest’anno dal governo regionale, che ha comportato i ritardi che l’isola sconta per le attività della campagna antincendio e delle altre attività affidate ai forestali.

“Quest’anno – osserva l’ex assessore- si paga il prezzo di una scelta in parte obbligata e in parte sbagliata. Di fronte ad un bilancio di lacrime e sangue, il governo regionale ha finanziato gran parte della campagna forestale con fondi comunitari, per il cui utilizzo la burocrazia tra Palermo e Roma è ben più complessa. Questo ha comportato un forte ritardo nella disponibilità delle somme e quindi, appunto,  nell’avvio delle attività”.

Bandiera torna nel dettaglio della questione cura dei siti archeologici . “Fino all’anno scorso-ricorda l’ex assessore regionale all’Agricoltura-  ho previsto un’assegnazione di somme diretta, fondi previsti in maniera specifica e in adeguato anticipo. Quest’anno non si è agito nella stessa maniera. Le somme da utilizzare sono quindi quelle del calderone generale, andranno divise tra i diversi ambiti. Nelle scorse settimane la Regione si è resa conto dell’errore, predisponendo un disegno di legge che renderebbe 64 milioni di euro più facilmente utilizzabili. Forse si pensava che i fondi comunitari sarebbero stati pronti subito e invece questo non è accaduto. Il ddl fortunatamente consente di avviare i lavoratori. In merito alle attività complementari, dunque- conclude Bandiera- probabilmente si faranno, ma si faranno in ritardo”.