Siracusa. Tari e Tasi, Rodante: "Corsa contro il tempo e scelte penalizzanti"

Approdano in commissione consiliare Bilancio le delibere relative alla Tari e alla Tasi. L’appuntamento è fissato per domani. Fabio Rodante del Gruppo Misto esprime diverse perplessità e preoccupazione. “Dopo mesi di quasi inattività, impantanati in dibattiti sterili -premette Rodante- si torna a parlare di tassazione locale e lo si fa con lo stesso metodo di sempre: senza confronto preventivo, in prossimità della scadenza prevista e con la pretesa che il consiglio ratifichi in fretta”. Il termine per l’approvazione del Bilancio di previsione è fissato per il 30 aprile. “Sarà Una corsa contro il tempo-prevede il consigliere di opposizione- Una mole di lavoro insopportabile, considerata l’incidenza che tali proposte avranno sulle tasche dei cittadini.Ciò che preme evidenziare è di certo il Piano economico a supporto della deliberazione relativa alla tassa sui Rifiuti. Una relazione particolarmente articolata che richiama anche per il 2016 una spesa di oltre 29 milioni di euro. Rattrista non solamente la mancata riduzione dei costi del servizio, ancora in proroga, oggetto di futuro contenzioso (che speriamo non abbia l’esito degli ultimi giudizi contro il comune), quanto la mancata predisposizione dell’amministrazione e della cittadinanza a quei sistemi di raccolta differenziata che (se incentivati in passato) avrebbero potuto determinare-aggiunge Rodante- una minore spesa di conferimento e trattamento e maggiori introiti dal riciclaggio. A fronte di tale spesa enorme-osserva il consigliere del Gruppo Misto- i costi per la raccolta differenziata ammontano a 570 mila euro e quelli per il trattamento riciclo a soli 250 mila. Numeri che denunciano percentuali di raccolta differenziata che, seppur in aumento rispetto al 2014, restano al palo”. Rodante aggiunge poi che “i costi che gravano maggiormente sulla contribuzione delle famiglie e delle imprese siracusane restano i quasi 4 milioni per il lavaggio e lo spazzamento delle strade e delle aree pubbliche. I quasi 6 milioni di “costi generali di gestione”. Per non parlare dei 4 milioni fissi di “altri costi”.A queste cifre -continua- si aggiungano le disparità di trattamento applicate con le tariffe per le attività non domestiche. Le più colpite saranno sempre i ristoranti, le pizzerie, i pub, a seguire i bar, i caffè e le pasticcerie, e ancora ortofrutta, pescherie e pizzerie al taglio. Per non parlare degli studi professionali”.