Siracusa. Tensioni nel Pd, Minimo: "No a un'assemblea cittadina-processo inquisitorio"

Non tardano ad arrivare le reazioni nel Pd dopo le prese di posizione del segretario cittadino, Marco Monterosso da un lato e del sindaco, Giancarlo Garozzo, dall’altro in merito alla politica amministrativa al Comune e ai rapporti con il Partito Democratico. A esprimersi sulla vicenda è il consigliere comunale Fortunato Minimo. “Mentre da una parte -spiega l’esponente del Pd- rilevavo soddisfazione per un intervento maturo, costruttivo e di apertura al dialogo, dall’altra rilevavo una chiusura foriera di una presa di posizione già stabilita, decisa, irresponsabile che porta verso una rottura ulteriore allo interno del partito.Prima da iscritto e poi da consigliere comunale del Partito democratico urlo che non è possibile andare verso una assemblea della direzione cittadina, che comincia a rivelarsi per quella che alcune “anime” del partito vogliono che sia : un processo inquisitorio con sentenza già decisa e preordinata, che avviene peraltro, volutamente in assenza dell’unilateralmente accusato, di non si sa bene cosa”. Il dubbio che Minimo solleva è che ci siano “anime che vogliono distruggere tutto quello che si è costruito”. Sottolinea, poi, alcuni passaggi di quello che ritiene abbia caratterizzato fino ad oggi l’amministrazione Garozzo: “bandi di gara trasparenti, attenzione per le politiche sociali, la soluzione del problema legato al viadotto di Targia, le manifestazioni sportive di rilievo mondiale come nel caso della canoa polo, le emergenze affrontate”. Fortunato Minimo, che ricorda di rappresentare i “450 siracusani che l’hanno votato”, chiede una nuova data in cui convocare l’assemblea della direzione cittadina, da concordare con il sindaco.
“Tutto ciò -conclude il consigliere del Pd – nella direzione di quello slogan tanto caro al nostro partito che si dirige verso la “ricerca del bene comune”.