Siracusa. Teoria Gender nelle scuole, Stonewall: "Solo calunnie", incontro pubblico per chiarire

Dopo le recenti polemiche e gli attacchi indirizzati a Stonewall e alla sua presidente, Tiziana Biondi, come all’assessore Valeria Troia per il progetto che prevede incontri nelle scuole nell’ambito di “Città Educativa” e “Educare alle differenze”, l’associazione è pronta “a chiarire, una volta per tutte la propria posizione”. Lo farà attraverso un incontro pubblico, a cui potranno partecipare, dunque, i genitori, gli educatori, gli addetti ai lavori e chiunque voglia comprendere, nel dettaglio, cosa preveda il progetto che ha ottenuto l’ok del Comune e cosa le altre iniziative messe in campo. L’appuntamento è fissato per sabato mattina, 1 aprile, alle 10,30, nella sala Arci di piazza Santa Lucia. “Educare alle differenze -spiegano Tiziana Biondi e il vice presidente Alessandro Bottaro- significa insegnare a bambine e bambini il rispetto dell’altro da se, qualunque esso sia, indipendentemente dal sesso di appartenenza, la provenienza geografica, il credo religioso, l’orientamento sessuale o le abilità fisiche e psichiche possedute. Questo, per combattere fenomeni discriminatori, prevaricazioni ed in taluni casi persino abusi, perpetrati sempre in maggior numero all’interno delle scuole di ogni ordine e grado e nella vita di tutti i giorni. Sono questi i principi che animano da tre anni a questa parte il network “Educare alle differenze” nato dalla collaborazione di tre associazioni sul territorio nazionale: S.C.O.S.S.E. di Roma, Il progetto Alice di Bologna e Stonewall GLBT di Siracusa. La realtà, ormai composta da oltre 250 associazioni italiane, si avvale inoltre del contributo di un crescente numero di singoli operatori tra insegnanti, educatori e genitori”. Biondi e Bottaro ne parleranno durante l’incontro, nel corso del quale sono anche previsti gli interventi della psicologa Sofia Milazzo e dell’avvocata Alessia Lo Tauro.

Sul tema, sempre in risposta alle polemiche di questi giorni, approdate anche in consiglio comunale, risponde anche l’assessore alle Politiche Sociale e alla Famiglia, Giovanni Sallicano. “Bisogna partire  dai fondamenti del diritto-fa notare l’assessore-  così come sanciti dalla carta costituzionale, posti a tutela della legittimità del desiderio di salvaguardare la propria dignità, rimuovendo gli ostacoli che inibiscono lo sviluppo della personalità dell’individuo (senza dimenticare il diritto alla ricerca della felicità nel rispetto delle differenze di qualunque tipo), liberandolo dalla ingiusta sofferenza delle percepite diversità, cui ogni essere umano può essere anche inconsapevole partecipe. L’intolleranza deve essere bandita, perché insensata, perché pericolosa, perché inaccettabile, perché nasconde il retropensiero del doppio binario e del doppiopesismo, a seconda che alla persona siano o meno riconosciuti i requisiti per essere catalogata all’interno di una falsa concezione di “normalità”. La seria educazione sessuale è ontologicamente finalizzata alla caduta delle discriminazioni e certamente si sono messe in conto le reazioni dei soliti benpensanti, reduci acritici di una cultura sessuofobica. Nessuno ha dichiarato guerra al matrimonio tra un uomo e una donna, non c’è alcuna lotta contro la procreazione, non si vuole imporre alcuna ideologia genericamente chiamata gender. È bene chiarire subito che la “teoria del gender” è un concetto dell’estrema destra religiosa nato negli anni 90 del XX secolo, che non è stata mai teorizzata da nessun altro. Detta teoria agita mostri inesistenti, paventando un progetto predefinito mirante alla distruzione della famiglia e della società fondata su un presunto “ordine naturale”. Di questa bufala si è accorto anche il Ministero dell’Istruzione, affermando che, “nell’ambito delle competenze che gli alunni devono acquisire, fondamentale aspetto riveste l’educazione alla lotta ad ogni tipo di discriminazione e la promozione ad ogni livello del rispetto della persona e delle differenze senza alcuna discriminazione”; è necessario, quindi, porre “all’attenzione delle scuole la necessità di favorire l’aumento delle competenze relative all’educazione all’affettività, al rispetto delle diversità e delle pari opportunità di genere e al superamento degli stereotipi di genere”. Sallicano agiunge che “sia l’Associazione Italiana Psicologi, sia l’Associazione Italiana Sociologi (oltre che illustri giuristi e la più avveduta giurisprudenza) hanno sottolineato l’inconsistenza scientifica e l’inesistenza concettuale della Teoria Gender”. Per l’assessore alle politiche sociali le polemiche sono fuori luogo, non essendoci “nessuna confusione circa l’orientamento sessuale, nessuna negazione dell’esistenza dei generi maschio e femmina. È evidente la natura strumentale di campagne basate sulla paura e sulla confusione voluta e cercata per ottenere surrettiziamente la delegittimazione della piena dignità delle persone LGBT”.