Siracusa. Trova 43 milioni di lire in una damigiana, per Bankitalia non valgono più niente

Non sempre ritrovare, dopo tanti anni, del denaro, magari una somma cospicua, messa da parte da un’anziana parente, rappresenta un colpo di fortuna. Capita, al contrario, che sia motivo di contenziosi, arrabbiature, delusione. E’ quanto sarebbe accaduto ad una donna di Lentini, vedova che vive insieme alla madre e che, secondo il racconto del  quotidiano “Repubblica”, due anni fa ha ritrovato 43 milioni di vecchie lire  in una damigiana in cui la mamma li aveva nascosti, per poi dimenticarsene. La donna, 67 anni, pensava che, rivolgendosi ad un’agenzia per il cambio in euro, avrebbe ottenuto quasi 22 mila euro in contanti. Poco male, soprattutto perché si trattava di un’ entrata “a sorpresa”. E invece la sorpresa è stata di ben altro tenore non di certo gradevole. “Sono trascorsi più di 10 anni dall’entrata in vigore dell’euro- si sarebbe sentita rispondere Antonina, questo il nome della pensionata – ed è quindi scaduto il termine entro cui sarebbe stato possibile rivendicare l’equivalente”. Non è difficile immaginare l’amarezza della donna. Quel gruzzoletto, che avrebbe potuto aiutarla ad affrontare meglio le spese quotidiane, non varrebbe assolutamente nulla. Una spiegazione che non è bastata alla per digerire il diniego senza batter ciglio. E’ convinta che si tratti di un’ingiustizia e, per non subirla,  ha deciso di rivolgersi all’associazione “Agitalia”,nella speranza che possa aiutarla ad individuare una soluzione per avere quei soldi. Il termine entro il quale avrebbe potuto scambiare lire in euro sarebbe scaduto a febbraio del 2012. Potrebbe, tuttavia, esserci qualche spiraglio per la pensionata dalla provincia di Siracusa. Teoricamente, infatti, ci sarebbe la possibilità di far valere il principio secondo cui, i dieci anni per effettuare il cambio, possano partire dal momento in cui il cittadino ritrova il denaro ed è quindi “in grado di far valere il proprio diritto”.