Siracusa. Un anno fa la morte di Blanco, sit-in dell'Ona per chiedere la bonifica degli uffici in cui lavorava

Prosegue la battaglia dell’Ona per sollecitare la bonifica dell’amianto e la rimozione dei rifiuti delle discariche abusive e dei territori contaminati. Questa mattina, anniversario della scomparsa di Michelangelo Blanco, ex dipendente comunale morto a causa di un mesotelioma, si è svolta una manifestazione fortemente voluta dalla figlia Tiziana che, con la famiglia, sta portando avanti una lotta, non solo per ottenere un risarcimento da parte del Comune, visto l’amianto presente a copertura degli uffici comunali in cui ha lavorato Blanco, ma anche per evitare ulteriori analoghi casi. Chiara la posizione dell’Osservatorio nazionale Amianto. Il presidente, Ezio Bonanni parla di Blanco come di un uomo “assassinato dall’amianto. Centinaia, se non migliaia-prosegue Bonanni- sono i decessi per amianto in Sicilia, eppure tutto tace, sembra una riproposizione in chiave moderna di un Gattopardo tragico e drammatico”. Il presidente dell’osservatorio è anche, nella battaglia legale avvita, l’avvocato dei famigliari di Blanco. “Mi auguro -prosegue- che la Magistratura assuma le necessarie determinazioni in relazione a questo come ad altri casi di morte per amianto, mesoteliomi, carcinomi polmonari e altri cancri da amianto e non in ultimo le asbestosi”. Tiziana Blanco ha consegnato lo scorso mercoledì una denuncia querela alla Procura.
“Io e mio fratello, Lorenzo-ribadisce la fotografa siracusana- chiediamo giustizia per mio padre. A cosa serve parlare di bonifica, della pericolosità dell’amianto se tanto poi quegli stessi maledetti uffici dove mio padre ha respirato la fibra killer sono ancora aperti e con gli impiegati all’interno? E’ un vero controsenso.Qui si sta giocando con la vita delle persone. Due mesi fa è stata eseguita una perizia all’interno dell’ufficio elettorale ma ancora non si sa nulla.L’unica cosa certa è che c’è ancora gente lì dentro. E’ inaccettabile”.Il coordinatore Ona in Sicilia, Calogero Vicario è determinato. “Continueremo a dare battaglia per il rispetto dei diritti dei lavoratori siciliani e siracusani-dice- Il Presidente della Regione, nonostante abbia il potere per emettere atti equipollenti equivalenti agli atti di indirizzo ministeriale, non provvede ad emanare alcun provvedimento, di conseguenza i lavoratori sono obbligati ad intraprendere atti legali. Siamo stanchi di veder morire lavoratori e familiari. Non è giusto morire a causa del proprio lavoro. Ci chiediamo le ragioni di tanto ostracismo nei nostri confronti e una risposta dalle istituzioni, primo fra tutti il Presidente della Regione On.le Crocetta, che fa parte di diritto delle riunioni del Consiglio dei Ministri”.