Siracusa. Un presunto allaccio non autorizzato e ripartono le polemiche al Maniace

Nuova contestazione in vista al Maniace: sarebbe stato riscontrato un allaccio idrico non autorizzato con tanto di contestazione da parte della Siam. Per il centrodestra siracusano, fiero oppositore dei meccanismi decisori che hanno portato alla realizzazione di un punto ristoro in piazza d’Armi, sarebbe un’altra prova di quanto da loro sostenuto sin dal primo momento.
E non si placa l’assedio al sindaco, Francesco Italia, che aveva battuto sulle autorizzazioni di Soprintendenza, Commissione Ortigia e Genio Civile. “Ma ciò di cui si discute è proprio la legittimità di questi permessi e la possibilità che potesse essere davvero autorizzata e realizzata lì, su quel sito storicamente sottoposto a numerosi vincoli”, obietta Enzo Vinciullo che insieme a Stefania Prestigiacomo si è a più riprese opposto a quella costruzione.
“Da presidente di Commissione Speciale per Ortigia, il sindaco dovrebbe ricordare di aver autorizzato la realizzazione dell’opera contro tutto e tutti e nonostante il parere contrario del Servizio Centro Storico, cioè dei suoi uffici i quali, opportunamente, avevano rimarcato il fatto che, in casi similari e addirittura meno invasivi, avevano espresso sempre parere negativo”, insiste Vinciullo. “E il sindaco ricorderà che il Permesso di Costruire prevedeva che, per iniziare i lavori, bisognava avere il parere del Genio Civile, ma questo non è avvenuto in quanto i lavori sono iniziati il 17 aprile 2018 e il permesso del Genio Civile è arrivato solo a maggio quindi i lavori sono iniziati senza tale permesso e senza che alcuno intervenisse o dicesse qualcosa.
Altri privati, evidentemente meno fortunati, è stata vietata la realizzazione di chioschi in legno in Ortigia, ma, in questi casi, in quei casi non c’era abbastanza cemento armato da giustificare la concessione del permesso”, ironizza. Poi l’affondo: “ha autorizzato un’opera che è in contrasto con gli strumenti urbanistici vigenti in città, Piano Particolareggiato per Ortigia e Piano Regolatore Generale, senza l’autorizzazione del Demanio Marittimo, stante l’obbligatorietà del parere ai sensi del Codice della Navigazione. Il sindaco faccia mea culpa”.