Siracusa. Una lettera anonima rilancia i dubbi sulla tragica morte di Massimo Calogero Giuliana

Una lettera anonima fornisce nuovi elementi nella ricostruzione della tragica morte di Massimo Calogero Giuliana. Sono chiaramente tutti da valutare ma bastano per spingere la famiglia della sfortunata guardia giurata a lanciare un appello: “chi sa, parli”.
Al momento, la pista privilegiata è quella di un colpo partito accidentalmente durante un giro di pattuglia nel territorio di Augusta. Era il 3 marzo scorso.
Nella missiva, firmata genericamente “un amico”, verrebbero forniti elementi e dettagli tali da escludere proprio l’incidente. La lettera è stata consegnata al magistrato titolare delle indagini. “Vogliamo capire cosa è accaduto quella maledetta sera del 3 marzo 2017”, raccontano Nella e Alessia, la moglie e la figlia di Giuliana. “Il fatto che qualcuno, seppur in forma anonima, abbia avuto la forza ed il coraggio di scrivere determinate cose ci fa sperare, non solo nel buon esito dell’attività investigativa condotta dalla magistratura, ma anche nell’aiuto e nella collaborazione di coloro che sappiano cosa sia realmente accaduto al nostro congiunto”. Al loro fianco, l’avvocato Alessandro Cotzia tra i primi ad avanzare dubbi sulla prima ricostruzione dei fatti.
Ulteriori elementi sono attesi dalle perizie tecniche e balistiche richieste dalla Procura e dalle parti. Servirà però ancora del tempo, alla luce delle recenti proroghe concesse.