Siracusa. Una scritta in bacheca in Questura, la solidarietà per la moglie di Filippo Raciti

“Io mi chiamo Filippo Raciti”. La scritta, stampata al computer, e appesa con due graffette è apparsa oggi all’interno di alcuni uffici della Questura di Siracusa. E’ la silenziosa solidarietà dei colleghi siracusani dell’ispettore morto in servizio nel 2007 durante gli incidenti scatenati da una frangia di ultras catanesi. Una iniziativa forse personale, partita d’istinto per testimoniare la vicinanza alla moglie dell’ispettore Raciti dopo le tristi scene dell’Olimpico e i dibattiti scatenatisi. A Siracusa, per quasi vent’anni ha – peraltro – prestato servizio il cugino, omonimo, dello sfortunato ispettore.