Siracusa. Vertice in Prefettura per il Caravaggio: il sindaco mette sul tavolo il suo "no"

C’è almeno un elemento di sostanziale novità nella vicenda del Caravaggio di Siracusa. E non è uno di quelli da sottovalutare, sebbene sul prestito a Rovereto il Fec (proprietario dell’opera) pare aver già deciso. Nel corso della riunione convocata in Prefettura alla presenza di tutte le parti interessate, è chiaramente emersa la contrarietà allo spostamento da parte del Comune di Siracusa e della Curia. Se la posizione della Diocesi era nota, costituisce una novità il “no” al trasferimento che il sindaco Francesco Italia ha espressamente motivato. La sua assenza alla ormai famosa conferenza stampa alla presenza di Sgarbi e dell’assessore regionale Samonà era già stata letta come una non condivisione dell’iniziativa e adesso è arrivata anche l’ufficialità. Il Comune di Siracusa dice no al prestito, nonostante la posizione dell’assessore Fabio Granata sia apparsa diametralmente opposta in queste settimane.
Sia come sia, l’elemento nuovo irrompe sulla scena. E pur rimanendo l’ipotesi del prestito ancora fortemente possibile, deve fare i conti con una contrarietà crescente. Comune, Curia, società civile. Sia ben chiaro, il Fec può anche non tenerne conto, ma la forzatura andrebbe poi giustificata. E ci sono inoltre le parole di pochi giorni fa del responsabile dei Beni Culturali siciliani, Alberto Samonà. In diretta su FMITALIA ha detto che la contrarietà della città, se espressa, sarebbe stata elemento da discutere. Ed il sindaco lo ha accontentato.
“Sin dall’inizio il mio pensiero è chiaro su questa storia. Se il Seppellimento di Santa Lucia andava restaurato, non ci sarebbe stata nessuna contrarietà al prestito. Ma lo stesso Icr spiega nella sua relazione che non si deve neanche parlare di un restauro, bensì di semplici esami tecnici”, spiega proprio Francesco Italia. Ecco insomma perchè non si condivide la necessità di uno spostamento. “Quegli esami non possono essere fatti a Siracusa solo perchè aumenterebbero i costi. Ma il Caravaggio non ha bisogno di quel restauro di cui alcuni parlavano sui giornali, durante le prime fasi di tutta questa vicenda. Se questo incontro utile e chiarificatore si fosse tenuto prima, forse oggi ci troveremmo ad un punto diverso”.
Il sindaco ha anche mostrato in Prefettura una nota firmata da 20 ex consiglieri comunali, di maggioranza e di opposizione, tutti contrari al trasferimento del dipinto.
Ma il proprietario del Caravaggio siracusano, il Fec, avrebbe in realtà già deliberato il via libera all’intera operazione. Sosta a Roma nei laboratori Icr, poi Rovereto per la mostra tanto cara a Sgarbi. Partenza ad ottobre, ritorno a Siracusa a gennaio 2021. “Se proprio deve partire, noi pretendiamo che ritorno entro i festeggiamenti di dicembre per Santa Lucia”, precisa il sindaco Italia. “Non solo. Se poi il Caravaggio deve tornare in Borgata, entro quella data la chiesa di Santa Lucia al Sepolcro deve allora essere nelle condizioni di sicurezza ed ambientali ideali per ospitare una simile opera”. Il sindaco non lo dice, però sembra una di quelle frasi che terminano con un dubbio: “ce la faranno in poco più di due mesi?”. Insomma, che il Seppellimento possa partire da Siracusa, fare un pit stop a Roma e poi sostare a Rovereto – ad oggi – più che certo sembra probabile. E con quotazioni in discesa. A chi l’ultimissima parola?