Sisma ’90, l’associazione di Siracusa: “Pronti a tutelare i nostri diritti se il Governo ci ignora”
L’associazione “Siracusa Sisma ’90” rilancia sull’annosa questione dei rimborsi Irpef sospesi con contribuenti di tre province siciliane – Siracusa, Catania e Ragusa – in attesa. In un documento votato all’unanimità, i soci esprimono “preoccupazione per il silenzio del Tavolo tecnico istituito dal MEF”, che avrebbe dovuto decidere entro settembre sulla riapertura dei termini permettendo a tutti gli aventi diritto – anche chi non ha presentato istanza nei tempi previsti – di accedere al beneficio. L’emendamento che proroga al 31 dicembre 2025 la scadenza è considerato un atto “responsabile”, ma non sufficiente a garantire l’esito positivo della vertenza.
“Non gioverebbe a nessuno aprire un contenzioso che – sottolineano – come ha riconosciuto anche l’Avvocatura dello Stato, potrebbe causare danni erariali e interessi pesanti per lo Stato. Ma siamo pronti a difendere con forza l’articolo 3 della Costituzione: la legge deve essere uguale per tutti, anche per i cittadini del Sud-Est siciliano, troppo spesso dimenticati”.
L’associazione ricorda che i limiti di cassa non possono giustificare la negazione di un diritto già riconosciuto, e che esistono soluzioni contabili alternative, come sancito anche dal CEDU. E tornano a minaccia azioni legali.
L’appello finale è rivolto a parlamentari e rappresentanti istituzionali di Catania, Ragusa e Siracusa: “Non tradite un nostro diritto inviolabile. Non siamo sudditi senza dignità”.
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