Sortino e gli altri: i "no" ai migranti si moltiplicano. "Ma ogni Comune deve fare la sua parte"

Il “no” del Comune di Sortino all’accoglienza di migranti rischia di diventare un precedente per un territorio fortemente interessato dal fenomeno degli sbarchi. Sottotraccia il fronte del “prima i nostri problemi” (come ha detto il sindaco di Sortino, ndr) guadagna consensi. Anche il Comune di Palazzolo ha dato una stretta all’accoglienza: il Consiglio comunale, nei giorni scorsi, si è pronunciato dicendo si al piano di riparto ma per un numero inferiore di persone rispetto a quanto richiesto e comunque non oltre quanti già accolti nel centro montano. Ricorderete, inoltre, nei mesi scorsi la mobilitazione di Città Giardino, frazione di Melilli, per dire no ad una terza struttura per richiedenti asilo. Con tanto di retromarcia dell’amministrazione comunicata anche all’allora prefetto, Gradone. Ed anche a Floridia fu netto il no anche alla sola ipotesi di una struttura per migranti nella zona di Vignalonga. Una sequenza che, vista così, genera qualche interrogativo e possibili problemi tra “vicini”, in prospettiva.
“Serve equità tra i Comuni. Non si può chiedere a due, tre di fare accoglienza anche per chi dice no”, si sfoga da Melilli il consigliere comunale Salvo Midolo (Pd). Non ha gradito la posizione di Sortino e del sindaco Parlato. “Nessuno pensi di scaricare tutto il peso sui Comuni accoglienti. Ciascuno faccia la sua parte”, ammonisce Midolo che nei prossimi giorni incontrerà il neo prefetto Castaldo per sollecitare un intervento in materia.