Sortino e l'accoglienza ai migranti: alla fine arriva il si. "Ospitalità limitata per evitare l'apertura di un centro straordinario"

Il “no” ai migranti del Comune di Sortino diventa un “ni”. Il sindaco, Enzo Parlato, presidente dell’unione dei Comuni Valle degli Iblei ha deliberato l’accettazione del piano di riparto nazionale. La posizione di chiusura iniziale si è ammorbidita e quindi anche a Sortino – come a Palazzolo, Cassaro, Ferla, Buscemi e Buccheri – saranno ospitati dei migranti. Sessanta in tutto divisi tra quei Comuni che compongono, per l’appunto, l’unione Valle degli Iblei.
La scelta è motivata dallo stesso Parlato. “Abbiamo deciso di aderire al piano di riparto perchè altrimenti la Prefettura avrebbe potuto imporre l’apertura di centri straordinari di accoglienza, con un numero di ospiti decisamente superiore a quelli attualmente stabiliti. Così, invece, rimane il modello di una ospitalità diffusa di non più di una decina di persone senza centri di accoglienza”. I 60 migranti andrebbero così ripartiti: 15 a Palazzolo e altrettanti e Cassaro i restanti 30 tra Sortino, Ferla, BUscemi e Buccheri. “Non è un passo indietro rispetto a quanto ho sempre sostenuto su questo tema”, precisa Parlato rispondendo alle critiche, in particolare di Nello Bongiovanni di Sortino al Centro. “Il nostro Comune non poteva restare a quota zero migranti ospitati. Il prossimo bando della Prefettura ci avrebbe messo primi nella lista per l’apertura di nuove strutture di accoglienza”. Come dire che così il Comune rimane invece padrone del suo destino quanto a politiche di ospitalità di migranti, secondo quanto stabilito con un patto tra sindaci sancito dal piano di riparto Anci.