Spese pazze all'Ars, assoluzione per Titti Bufardeci: "conferma della mia correttezza"

“E’ una decisione che conferma la correttezza del mio operato. Ho sempre creduto che la mia posizione sarebbe stata chiarita e per questo risultato ringrazio i miei difensori: gli avvocati Ezechia Paolo Reale, Roberto Mangano e Pietro Milone per il grande impegno profuso e per la grande professionalità”. Sono le parole di Titti Bufardeci all’indomani della sua assoluzione nel processo per le cosiddette spese pazze all’Ars. L’ex sindaco di Siracusa ed ex capogruppo regionale di Grande Sud è l’unico assolto nel processo che ha visto condannati tutti gli altri imputati, tra cui l’attuale sindaco di Catania, Salvo Pogliese (4 anni e 3 mesi). Condanna di primo grado, inflitta dal Tribunale di Palermo, anche aa Rodolfo Maira, ex capogruppo all’Ars dell’Udc; 3 anni e 8 mesi a Cataldo Fiorenza; 3 anni e 6 mesi a Giulia Adamo e 3 anni a Livio Marrocco. Per tutti l’accusa ruotava attorno all’uso improprio dei fondi destinati ai gruppi politici (peculato).
La vicenda prese le mosse nel 2014 e portò all’emissione di ottanta avvisi di garanzia ad altrettanti tra deputati e impiegati dei gruppi parlamentari. Per molti la Procura stessa chiese l’archiviazione. In due hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato: Innocenzo Leontini, assolto in Appello dopo una condanna a due anni in primo grado e Cateno De Luca anche lui assolto in via definitiva.