Studenti pendolari, sui bus senza mascherine e distanziamento: chi controlla?

Gli autobus per il trasporto degli studenti pendolari si confermano punto debole nell’organizzazione per il contenimento dei contagi a scuola. Sono diverse le foto ed i video che genitori allarmati hanno iniziato a condividere sui social o che hanno inviato alle redazioni (in particolare linea Priolo-Siracusa, ndr). Del tutto simili le scene: all’interno dei bus i ragazzi sembrano stipati, in piedi e vicini come le regole sul distanziamento non renderebbero possibile. Non solo, nessuno o quasi indossa regolarmente la mascherina. La si vede sul polso, sul gomito, sotto al mento ma non indossata come da protocollo.
Ma se, da un certo punto di vista, era prevedibile un simile atteggiamento da parte di ragazzi in pieno periodo di sviluppo e non del tutto “responsabili”, sorprende l’assenza di controlli: chi permette che salgano a bordo senza mascherina? E chi (non) vigila sugli spazi a bordo? Cosa succederebbe se a bordo vi fosse un positivo e di chi la responsabilità?
Recenti disposizioni hanno portato la capienza dei mezzi all’80% dei posti disponibili da carta di circolazione e quindi fondamentalmente ai soli posti a sedere.
Il Comitato Scuole Sicure di Siracusa invoca il “modello norvegese”: spazi razionalizzati, posti a sedere delimitati con pannelli di plexiglass, sanificazione oraria dei mezzi e igienizzazione delle mani degli utenti appena saliti sul mezzo.