Siracusa.Caso Inda, Amoddio: "Un errore negare i finanziamenti regionali"

“Un grave errore negare alla Fondazione Inda i finanziamenti regionali per le ripercussioni che si avrebbero proprio sulla stagione del centenario”. La parlamentare del Pd, Sofia Amoddio interviene con queste parole sulla vicenda scaturita dalle dichiarazioni dell’assessore regionale al Turismo, Stancheris, sulla passata gestione dell’Inda. “Bloccare o penalizzare una attività culturale come quella dell’Inda- sostiene Amoddio- significa mortificare la città di Siracusa, deprimere una delle poche manifestazioni capaci di mettere in moto l’economia locale e il turismo, per non parlare dell’altissimo valore culturale di cui godono le rappresentazioni classiche”. La deputata del Partito Democratico è anche convinta che “le dichiarazioni dell’assessore sui presunti illeciti della fondazione non aiutino l’accelerazione della procedura di modifica dello statuto dell’ente che è bloccata presso il Ministero dei Beni Culturali ed al Ministero dell’Economia”. A prescindere dagli esiti delle verifiche che saranno fatte da parte dei consulenti della Procura, Amoddio fa notare, comunque, che “se verranno riscontrati dei reati, le colpe non potranno riversarsi sulla fondazione, sulla nuova stagione teatrale e su quelle future, ma andranno ricercate nelle responsabilità dei singoli”.




Siracusa Capitale della Cultura, fondi attraverso la legge di Stabilità

Le città italiane candidate a Capitale europea della Cultura in cerca di fondi per promovere i rispettivi territori. Questa mattina, l’assessore comunale alle Politiche sociali di Siracusa, Alessio Lo Giudice ha preso parte ad un incontro, nella sede nazionale dell’Anci, organizzato dal Cidac, associazione delle città d’arte e cultura. Alla riunione hanno preso parte tutii rappresentanti dei territori che aspirano a rappresentare la cultura in Europa. Dalla riunione è emersa l’ipotesi di un emendamento alla prossima legge di stabilità per trovare le risorse necessarie a sostenere le candidature italiane sfruttando i fondi strutturali dell’asse Cultura. La soluzione prospettata è di dare vita a uno specifico programma operativo nazionale (Pon) partendo dal fatto che le 21 candidature presentate, da Aosta a Siracusa con il Sudest, abbracciano l’intero territorio nazionale. I fondi europei, dunque, dovrebbero essere distribuiti direttamente dalla Stato per finanziare una selezione dei migliori progetti presentati da ciascuna città. “Serviranno più di 100 milioni di euro – spiega Lo Giudice – ma occorre muoverci subito. La prime mosse saranno un incontro con i ministri dei Beni Culturali, Massimo Bray e della Coesione Territoriale, Carlo Trigilia, coinvolgendo i parlamentari dei territori di appartenenza, con l’obiettivo di sostenere l’emendamento quando la legge di stabilità arriverà alle Camere.




Pallamano, A1. Albatro, sabato debutta Ben Amida

Un tris di sconfitte da archiviare in fretta. Ma anche buone sensazioni da trasformare, però, in risultati. La quinta giornata di campionato per l’ Albatro può essere quella del riscatto. Infermeria permettendo, visti i problemi per Andrea Calvo e Di Stefano. I due sabato dovrebbero comunque esserci sul parquet del Palalobello, nella sfida al Gaeta. Possibile debutto per il terzino sinistro  Mohamed Alì Ben Hamida. E’ arrivato il trasfer da parte della federazione e il tunisino potrà così dare il suo contributo. “Abbiamo preparato bene la partita. Non dovranno ripetersi certi errori soprattutto sotto il profilo delle conclusioni ”. Così l’allenatore Peppe Vinci. “Per noi è una partita importante come perché per inseguire la salvezza dobbiamo sempre cercare di muovere la classifica, contro ogni avversario. Il Gaeta ha un’ ottima formazione allenata da un  esperto conoscitore della pallamano,  nelle doppia veste di giocatore/allenatore come Bettini ed un esperto coach-player come Onelli




Calabrese, "con Strano per cominciare bene"

C’è un clima di ritrovato entusiasmo negli spogliatoi del De Simone. L’avventura di Pippo Strano comincia, quindi, con una sana scossa di positività. Non cessano, però, le fibrillazioni a livello societario. L’esonero di Pidatella potrebbe condurre alle dimissioni del direttore sportivo Giovanni Martello. Che i rapporti siano difficili, per non dire tesi, con i vertici è risaputo da tempo. Il ds presentò già settimane addietro le sue dimissioni, poi rientrate nel giro di qualche giorno. Questa volta, però, parrebbero non esserci margini.
In questo quadro, la squadra si prepara al primo impegno della sua nuova gestione: la trasferta di Acireale. Gigi Calabrese, capitano in pectore, non vede l’ora di ritrovare il campo per allontanare tutti i fantasmi che si sono materializzati dopo lo stop casalingo di domenica scorsa. “Sarà un test importante che apre un miniciclo della verità (dopo il Siracusa opsiterà l’altra favorita San Pio X, ndr). Sono quelle partite che ti danno le tensioni e le motivazioni giuste. Speriamo di cominciare bene questo nuovo ciclo firmato Strano”.
Oggi allenamento al De Simone con inizio alle 15.

(foto: in primo piano, Calabrese)




"A insulti pubblici seguano scuse pubbliche"

Una lettera aperta, attraverso la quale Liddo Schiavo esprime tutta la sua amarezza per le dichiarazioni rilasciate sul suo conto, questa mattina, dal deputato regionale Bruno Marziano su Fm Italia . I “veleni” che stanno creando profonde spaccature all’interno del Partito Democratico provinciale sono legati alla corsa per la segreteria provinciale del partito. Dopo l’esclusione di Schiavo e la decisione dell’ex assessore di ricorrere, non ritenendo la decisione giustificata, Marziano ha ipotizzato che Schiavo possa avere assunto comportamenti discutibili, fingendo di non essersi dimesso e partecipando ad incontri nella veste assessoriale o, altra ipotesi avanzata dal deputato dell’area degli ex bersaniani, addirittura modificando il numero di protocollo della lettera con cui lasciava il posto in giunta per dedicarsi alla sua candidatura alla guida del Pd.  Accuse gravi, in entrambi i casi. “Ritengo che Marziano su questa vicenda abbia notevolmente esagerato- commenta Schiavo-  preso forse dalla frenesia di poter vincere il congresso provinciale a tavolino e che il suo  comportamento   vada pesantemente censurato da chi può e deve farlo, in quanto non prende di mira solo un compagno di partito, un dirigente, un ex capogruppo del Partito Democratico alla Provincia, un ex assessore della giunta cittadina designato dal Pd,  una persona impegnata da 40 anni nel volontariato e nell’associazionismo democratico oggi a livelli apicali, che – prosegue Schiavo – forse immeritatamente,  gode  della stima di tanti suoi concittadini; ma mina proprio quelle che sono le norme etiche che ci siamo imposte e che tanto abbiamo rilanciato nei nostri dettati, ma che purtroppo poco pratichiamo nelle azioni quotidiane”. Schiavo definisce le parole pronunciate da Marziano nei suoi confronti  “insulti gratuiti, irriguardosi, dannosi per l’ onorabilità della quale per fortuna godo e soprattutto privi di qualunque fondamento reale. Si è rivolto a me dandomi praticamente dell’imbroglione – ricorda l’ex assessore  – del millantatore, del manipolatore dei protocolli del Comune, del soggetto passibile di reato penale e nel migliore dei casi dello scemo di turno che continua a fare l’assessore anche dopo essersi dimesso. Nel corso della mia esperienza politica e associativa- aggiunge Schiavo –  non ho mai usato tali toni neanche con i peggiori oppositori e ho sempre contrapposto l’identità di ruolo a quella personale, non considerando mai un avversario come un nemico da abbattere o calunniare, specialmente se appartenente alla mia medesima cultura politica e se con esso vi è condivisione di valori e ideali”. Schiavo consiglia a chi può consigliare Marziano, di porgergli delle scuse pubbliche, “così come incautamente ha ritenuto opportuno indirizzarmi pubblici insulti- puntualizza l’ex assessore  – Questo riporterebbe il dibattito interno nella giusta misura e darebbe fiducia a tanti cittadini che continuano a non capire perchè nel Pd si litiga tanto”.




Consiglio Comunale, date e ordini del giorno

Il Consiglio Comunale di Siracusa torna a riunirsi il 22 e il 29 ottobre. Oggi la conferenza dei capigruppo ha programmato gli ordini del giorno.
Nella seduta di martedì prossimo, il Consiglio dovrà pronunciarsi sull’approvazione di un’integrazione all’articolo 3 del Regolamento sul funzionamento del Consiglio e delle Commissioni e sul piano attuativo per l’insediamento di 501 alloggi di edilizia convenzionata a Tremmilia. Questi due argomenti si aggiungono a quelli già fissati nella precedente riunione e che riguardano l’appalto per gli asili nido, proposto da Simona Princiotta, e l’interruzione dell’assistenza domiciliare agli anziani e ai diversamente abili, promosso dal Salvatore Castagnino.
Due i punti previsti nella seduta del 29: il question time e la questione dei lavori per la realizzazione della nuova scuola di via Calatabiano, anche questa proposta da Castagnino.




Siracusa, attrezzatura "sospetta". Due denunce

Un’ascia. Una mazzetta di ferro. Un picchetto di ferro. Uno scalpello. Tre tubi in ferro. Due lime e un coltello da cucina. Un equipaggiamento sin troppo sospetto per passare inosservati.
Così, durante un controllo su strada, due siracusani di 25 anni e 26 anni sono stati denunciati dagli agenti delle Volanti perchè trovati in possesso della “singolare” attrezzatura. Le accuse per loro sono detenzione e porto di arma da taglio e possesso ingiustificato di arnesi atti allo scasso.




Siracusa, ladri a 15 e 13 anni

Due minori, di appena 15 e 13 anni, sono stati denunciati per tentato furto aggravato. I giovanissimi ladri si erano introdotti in una villa in via Carancino dopo aver praticato con una tenaglia un foro nella rete di recinzione. I poliziotti non hanno potuto far altro che accompagnare i minorenni dai rispettivi genitori.
Sorpresa e sconcerto per le due famiglie, siracusane,  definite “normali”. Vista l’attrezzatura di cui si sarebbero dotati, risulterebbe difficile parlare di semplice bravata.




Caso Schiavo. Scambio di accuse sulle dimissioni

Dalle polemiche ad una vera e propria bufera nel Pd. I toni, già alti, del caso scaturito dall’esclusione della candidatura dell’assessore alle Politiche Sociali, Liddo Schiavo, alla segreteria del Partito Democratico, per via del ruolo che ricopre e sulla base di una norma statutaria, si spostano su un versante che potrebbe non essere più esclusivamente politico.
Ad accendere una nuova ‘miccia’ è il deputato regionale Bruno Marziano che, intervenendo su FM Italia durante la trasmissione Radioblog di Mimmo Contestabile,  lancia accuse pesantissime a Schiavo. “L’assessore ha dichiarato di essersi dimesso dalla carica assessoriale venerdì- racconta il parlamentare dell’Ars- e per questo vorrebbe lasciare intuire che il principio di incandidabilità verrebbe meno. Eppure nei giorni successivi -prosegue Marziano – Schiavo ha partecipato, per conto del Comune, ad alcuni incontri con i rappresentanti di  associazioni a tutela dei disabili, annunciando i suoi progetti a vantaggio delle categorie svantaggiate per i prossimi cinque anni. Strano- osserva il deputato regionale – che un assessore dimissionario continui a parlare come se fosse in carica, senza fare riferimento alle proprie dimissioni”. Secondo l’esponente dell’area degli ex bersaniani questa vicenda avrebbe soltanto due letture possibili. “La prima è che Schiavo sia un millantatore e questo sarebbe grave dal punto di vista politico – tuona Marziano – impossibile, se così fosse,  che  possa diventare il segretario provinciale del più grande partito della provincia”. Ancora peggiore l’alternativa, a detta del deputato regionale. “Non vorrei che le dimissioni non fossero, in realtà, state consegnate venerdi- suppone  – ma che, in qualche modo, fosse stato trovato  un numerino di protocollo da assegnare  alla lettera di  dimissioni. In tal caso ci troveremmo addirittura davanti ad un reato penale”.
Immediata la replica che arriva direttamente dal sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo. “Marziano –  ribatte il sindaco- non sa, forse, che il Comune utilizza un protocollo elettronico che è assolutamente inviolabile”. Il primo cittadino entra, poi, nel merito dell’incontro a cui avrebbe partecipato Schiavo.  “L’assessore dimissionario – racconta il primo cittadino – ha preso parte alla riunione soltanto perchè gli era stata chiesta, nei giorni precedenti, la disponibilità di locali in cui affrontare tematiche che non riguardano in alcun modo l’amministrazione comunale, ma la Provincia Regionale di Siracusa. L’assessore dimissionario ha soltanto assistito al dibattito, nella sala Archimede di via Minerva,  senza assumere alcun impegno per conto del Comune che non era nemmeno parte in causa”. Garozzo fa,poi, delle considerazioni politiche sulla vita interna al Partito Democratico locale. “E’ una forza politica sempre debole e dilaniata quando si parla di rinnovamento – premette il primo cittadino – questo è’ un partito dalle mille difficoltà e probabilmente assistiamo in questi giorni  al tentativo, da parte di qualcuno, di non fare partecipare l’area maggioritaria in provincia a questo congresso”.
Il primo cittadino non ha dubbi. “Il problema- ribadisce- è puramente politico e di fronte ad un atteggiamento di questo tipo non faremo sconti a nessuno. Ricorreremo in tutte le sedi possibili, a garanzia dei numerosi iscritti e simpatizzanti che non si riconoscono nelle vecchie logiche di una cordata minoritaria”. Duro il commento anche nei confronti dell’unica candidata, al momento, alla guida del Pd, Carmen Castelluccio, che avrebbe dichiarato di non avere alcuna intenzione di fare un passo indietro. “Da una persona che aspira a ricoprire il ruolo di segretario- conclude Garozzo- non mi aspetterei un comportamento lontano dalla volontà di avviare un confronto aperto. Non mi sembra che si stia partendo con il piede giusto”.




Siracusa Oggi – Sequestrato del tritolo: a cosa serviva?

A chi, ma soprattutto a cosa dovevano servire quei due chili di tritolo sequestrati dalla Guardia Costiera? Davvero solo per la pesca di frodo? Sono domande a cui dovrà rispondere la Procura della Repubblica di Siracusa che sta indagando sul caso.
I fatti: la sezione di polizia marittina della Capitaneria di Porto di Siracusa ha sequestrato due chili di tritolo occultato da soggetti non ancora identificati tra i porti di Falaridi e Calabernardo. Un mese di indagini per un sequestro anomalo – per quantità -per pensare solo alla pesca di frodo.
Il sospetto degli investigatori è che il pericoloso materiale esplosivo potesse essere destinato alla criminalità organizzata per compierà chissà quale azione delittuosa.E qui, allora, si allaccerebbero altri interrogativi. Primo fra tutti quello relativo alal provenienza del quantitativo di tritolo. Secondo le prime informazioni, potrebbe provenire da un relitto sommerso ancora in fase di ricerca. Un abile nascondiglio o una scoperta “fortunosa”?
Le indagini sarebbero ancora in corso, imprevedibili gli sviluppi.  Il tritolo è stato, intanto, distrutto dagli artificieri della Marina Militare appartenenti al nucleo Servizio Difesa Antimezzi Insidiosi.