Tasi, aumento dello 0,8 per mille anche a Siracusa. Pane: "Ma tornano le detrazioni"

Sarà applicata quasi certamente con l’incremento dello 0, 8 per mille consentito dal Governo la Tasi a Siracusa. L’assessore comunale ai Tributi, Santi Pane lo ha annunciato questa mattina su Fm Italia, illustrando i meccanismi del nuovo sistema tributario.
“La nuova imposta sui servizi indivisibili- premette l’esponente della giunta Garozzo- non sarà altro che la riproposizione della vecchia Imu. I Comuni hanno bisogno di questa tassa per riuscire a garantire ai cittadini l’erogazione dei servizi basilari”.
I contribuenti siracusani potranno ritrovarsi con maggiori spese da sostenere rispetto ad oggi, ma in altri casi, secondo Pane, potranno, invece, godere delle vecchie detrazioni applicate per l’Imu sulla prima casa, con 200 euro per ogni nucleo ed ulteriori 50 euro per ogni figlio a carico al di sotto dei 26 anni di età.
“Le decisioni assunte dal Governo- prosegue l’assessore- chiudono una partita aperta, rendendo definitive delle misure che, negli ultimi mesi, sono state paventate, modificate, prospettate, ma senza certezze. Rimarrà invariata l’Imu sulla seconda casa, con le scadenze canoniche del 30 giugno e del 15 dicembre. Ci sarà. poi, la Tari, la tassa sui rifiuti che non è differente dalla Tares 2013. La vera novità riguarda, invece, proprio l’introduzione della Tasi”.
L’esponente dell’esecutivo comunale non nasconde che “si tratta di far rientrare dalla finestra quello che non si è fatto entrare dalla porta, ma è indispensabile, per i Comuni, recuperare quel gettito perduto e senza il quale diventa impossibile gestire il territorio”.
Con la Tasi tornano a valere i criteri legati alle rendite catastali. Gli inquilini, nei casi di immobili in affitto, saranno chiamati a contribuire al pagamento dell’imposta, con percentuali variabili tra il 10 ed il 30 per cento, mentre la restante parte sarà a carico del proprietario dell’appartamento. Potrebbero insorgere dei problemi organizzativi. Timore espresso da Pane quando ricorda che “l’inquilino pagherà sia la Tari, sia una quota della Tasi, con un meccanismo che andrà in barba al principio di semplificazione fiscale, in un intreccio di balzelli tra i quali l’amministrazione comunale e i cittadini dovranno barcamenarsi”.
Infine una puntualizzazione. “Deve essere chiaro che si tratta di decisioni calate dall’alto, non di scelte arbitrarie del Comune”.