Tempio di Giove e Ginnasio Romano: accoglienza “tiepida” del piano per l’apertura

E’ davvero possibile riuscire ad aprire le porte di siti “minori” come il ginnasio romano e il tempio di Giove? L’istituzione del parco archeologico di Siracusa punta anche alla loro riapertura ma in assenza di un parco autonomo (e del suo ente di gestione) i cancelli sono destinati a rimanere chiusi.
Si tratta di due tra i più noti noti “tesori” abbandonati perchè secondari, lontani dai grandi attrattori. Vestigia che avrebbero fatto la fortuna di qualche altra città ma penalizzate a Siracusa, paradossalmente, dall’abbondanza di testimonianze del passato e dai noti problemi del personale regionale dei beni culturali.
Il Comune di Siracusa ha avanzato nelle ore scorse una sua proposta alla direzione del polo museale regionale di Siracusa. Il progetto, che porta la firma di Fabio Granata, è semplice quanto indovinato: nelle more dell’istituzione del parco archeologico autonomo, i due siti vengono concessi in gestione ad associazioni qualificate che ne facciano richiesta dietro precise garanzie e sotto la supervisione e controllo della Soprintendenza.
L’accoglienza del progetto è stata “tiepida” da parte del polo museale regionale. Pare che abbia sollevato qualche perplessità il ricorso ad un bando che rischierebbe di penalizzare associazioni o enti comunque meritevoli ma esclusi ma per mancanza di criteri oggettivi. Una interpretazione burocratica, la cui risoluzione è demandata agli uffici centrali di Palermo.
Diverso il discorso per il castello Eurialo. Un sito di cui, per ovvie ragioni, il Polo Museale non vuole “privarsi” della gestione e per il quale interpellerà si i volontari ma per quelle operazioni di pulizia necessarie per la fruizione del sito, una volta messo in sicurezza dopo i due incendi che hanno causato più di un problema alla vasta area archeologica. I progetti sono pronti, si attendono i finanziamenti da Palermo.