Torna la calma a Cassibile, rientra la protesta. "Baraccopoli rimossa in 10 giorni"

È ritornata la calma a Cassibile, all’altezza del vecchio borgo, all’ingresso sud della frazione siracusana. Poco dopo le 18.30 è stata riaperta al transito la strada che era stata interdetta in seguito alla pacifica manifestazione di protesta dei residenti, scoppiata ad ora di pranzo.
A far nascere la reazione dei cassibilesi, la sempre più difficile convivenza con la vicina baraccopoli, dove vivono centinaia di migranti impiegati nei campi. Questa mattina la classica goccia che fa traboccare il vaso, con un migrante nudo a passeggio in via Nazionale.
I manifestanti hanno chiesto a più riprese l’arrivo del sindaco, Francesco Italia. Trattenuto da impegni istituzionali, ha raggiunto Cassibile nel tardo pomeriggio. Ad attenderlo c’era anche l’assessore Rita Gentile che, sin dalle prime fasi della protesta, aveva seguito sul posto l’andamento della situazione.
Alle pressanti richieste dei cassibilesi, il primo cittadino ha risposto con impegni precisi. In dieci giorni al massimo, ha spiegato, verranno trasferiti i migranti e rimosse le strutture abusive. Ha ricordato poi il precedente del campo rom dei Pantanelli, bonficato proprio su input della sua amministrazione. Già da domani dovrebbero inziare le prime partenze, con il coordinamento di Intersos. Per il futuro, non sarà più consentita la nascita di una baraccopoli a Cassibile.
Parole che hanno convinto i presenti, piuttosto numerosi, a rimuovere i blocchi dopo ore di protesta. Ingente il dispiegamento di forze dell’ordine, forse nel timore di eccessi evitati grazie al responsabile atteggiamento dei cassibilesi.
“Il sindaco si è impegnato a smantellare la baraccopoli entro 10 giorni, mi auguro che la sua parola istituzionale abbia un valore”, dice Paolo Romano, in prima linea con i manifestanti. “In caso contrario saremmo ulteriormente umiliati e penalizzati e si assumerà ogni responsabilità. Per me le istituzioni hanno un valore per cui confido nella giusta risoluzione del problema”.