Tragedia sulla A18, travolto da un 86enne alla guida. “E’ un’ingiustizia, non trovo pace”

E’ Salvo Campisi la vittima del drammatico incidente avvenuto ieri pomeriggio sull’autostrada Catania-Messina. A Siracusa, dove viveva, lo conoscevano praticamente tutti. Sempre sorridente, un’energia positiva messa a disposizione di tutti. E gli amici, tanti, non potevano che ricambiare con straordinario affetto. Lascia due figli e una pesante scia di dolore, nell’assurdità della tragedia.
Secondo la prima ricostruzione, si era fermato sul margine destro della carreggiata a causa di un problema all’auto. Forse una foratura, poco distante da San Gregorio, in direzione Catania. Avrebbe allertato Polizia Stradale ed il carroattrezzi. Poi sarebbe sceso per verificare la situazione e magari valutare la sostituzione dello pneumatico. Proprio in quegli istanti, sarebbe stato travolto da una vettura che sopraggiungeva. Un impatto violento, che non gli ha lasciato scampo.
Alla guida di quell’auto c’era un 86enne. La Polizia Stradale ha disposto accertamenti tossicologici. E’ risultato negativo all’alcol test ed in regola con patente e assicurazione. Subito dopo l’accaduto, è stato trasportato in ospedale in stato di shock. Il magistrato, intanto, ha disposto l’ispezione cadaverica. I mezzi coinvolti nel sinistro sono stati posti sotto sequestro.
“La rabbia mi divora, il dolore mi lacera. È un’ingiustizia che grida, che non trova pace. Non era il tuo tempo, non era scritto così. Sei stato strappato ai tuoi figli che erano la tua unica ragione di vita, ai tuoi genitori che non si danno pace, a tutti noi che ti volevamo bene senza condizioni. Non ci hai lasciato: ti hanno portato via”, dice con rabbia l’amico che lo aveva sentito al telefono poco prima.
Una tragedia che lascia senza parole, con il fiato spezzato. Fatica a trovare le parole anche Deborah Lentini, referente provinciale dell’Associazione Familiari e Vittime della Strada. La notizia dell’incidente è arrivata mentre in Santuario a Siracusa si celebrava – ieri – una messa in ricordo delle vittime della strada, nella giornata nazionale dedicata alla memoria. “E per questo è stata ancora più cupa. E’ sempre difficile trovare le parole giuste. Si conoscono già le emozioni dei familiari, la violenza della notizia che arriva e cambia tutto improvvisamente. Si conosce il buio, l’angoscia, il dolore di una perdita assurda”, commenta. “Ma quando ti comunicano che non tornerà a casa un uomo dal sorriso gentile, un sorriso che aveva anche da ragazzino e che conosci, il cuore perde un battito e il respiro diventa pesante. Un abbraccio nell’infinito, Salvo”.