“Le Troiane” ovvero la forza delle donne: al teatro greco spazio alla speranza

Le esplosioni di una Ilio in guerra aprono Le Troiane di Euripe, con la regia di Muriel Mayette-Holts, seconda produzione Inda per la stagione 2019. Forti boati rimbombano nella cavea e nel bosco diroccato progettato da Stefano Boeri per il teatro greco di Siracusa. Alberi veri, abbattuti dal maltempo in Carnia e che a Siracusa trovano una nuova vita.
E’ una delle tragedie più strazianti del dramma classico, racconta il dolore e la disperazione delle donne troiane assegnate come schiave ai vincitori greci portando in scena figure indelebili come Ecuba, Cassandra e Andromaca e un agone giudiziario durante il quale Elena di Troia cerca di salvarsi la vita davanti al marito Menelao.
Nella lettura offerta dalla regista francese c’è però spazio per la speranza, nonostante tutto e tutti. Ed è la forza delle donne ad alimentare quella speranza, malgrado la distruzione di una città, di un passato glorioso. Le Troiane vincono la loro triste sorte, accettandola.
A interpretare Ecuba è Maddalena Crippa, che torna a Siracusa per la terza volta. Lo spettacolo poggia sulle sue grandi doti attoriali, certo non una sorpresa. Elena Arvigo è Andromaca mentre esordisce al teatro greco Paolo Rossi, carismatico attore comico che ha accettato la scommessa tragica divenendo in scena l’araldo di morte Taltibio. Nel cast anche Marial Bajma Riva, una invasata Cassandra, Elena è Viola Graziosi mentre Graziano Piazza veste i panni di Menelao.
Gli attori si muovono in una scena che si allarga a dismisura, utilizzando per le azioni le scalinate ed i corridoi e quasi ogni angolo dell’antico teatro in pietra. L’impostazione è nel segno della tradizione, per la recitazione e per la concezione stessa dello spettacolo. Con alcuni passaggi emozionanti nel loro alto simbolismo pur nella semplicità dei gesti, come quando, ad esempio, il coro costituito da 45 donne si cambia d’abito in scena per un omaggio che crea un sepolcro e rimanda anche a Pina Bausch, alla lotta al femminicidio ed alla forza delle donne.

foto: Centaro