Un 56enne a capo dello spaccio ad Avola. E chi non pagava, minacciato armi in pugno
Sono 14 in totale gli indagati nell’operazione antidroga scattata all’alba di oggi ad Avola. Per sette persone si sono aperte le porte del carcere, altre quattro sono state poste ai domiciliari mentre per due disposto l’obbligo di firma e di dimora. C’è poi un indagato in stato di libertà. Sono accusati, a vario titolo, dei reati di violazioni della normativa sugli stupefacenti, estorsione, detenzione illecita di armi da sparo.
Il blitz alle prime luci del giorno, con poliziotti della Squadra Mobile di Siracusa e del commissariato di Avola che hanno eseguito le misure disposte dal gip dopo meticolose indagini iniziate nel 2024. Allora era stato posto in arresto uno degli attuali destinatari delle misure, un avolese di 56 anni già conosciuto alle forze dell’ordine. Da lì ha preso le mosse l’attività investigativa che ha fatto luce sul gruppo criminale che riforniva gli assuntori di sostanze stupefacenti nel territorio di Avola.
La piazza di spaccio, attiva a qualsiasi ora del giorno e della notte, aveva come base operativa l’abitazione di uno degli arrestati, non lontano dal centro storico avolese. Un vero e proprio market della droga, con cocaina, hashish e crack a disposizione dei “clienti”.
I vari pusher, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, operavano in modo non meramente occasionale, ma stabile e continuativo. Ci sarebbe stata quindi “reciproca collaborazione e cooperazione”.
Consistenti gli introiti derivanti dallo smercio di droga per il sodalizio criminale che aveva nella sua disponibilità anche armi, materiale esplodente e munizioni sequestrati durante il periodo di indagini insieme ad importanti quantitativi di droga.
E se gli assuntori non pagavano lo stupefacente, scattava l’attività estorsiva. Sarebbero stati documenti ad esempio, episodi di violenze fisiche attuate anche con armi da sparo in pugno. Oppure con la minaccia di informare i familiari ed i datori di lavoro circa la loro dipendenza dalla droga.
A capo del gruppo vi sarebbe stato proprio il 56enne già arrestato nel 2024. Per gli investigatori, avrebbe esercitato controllo egemone sulle consorterie locali attive nello spaccio. Fungeva da principale punto di riferimento, coordinando strategie e cautele atte a garantire il continuo rifornimento delle piazze di spaccio in equilibrio con le cosche attive ad Avola.
Durante il blitz odierno, sono stati rinvenuti e sequestrati 12 telefoni cellulari, 2 cartucce inesplose, 3 bilancini di precisione, 76 grammi di hashish, 7 grammi di cocaina già suddivisa in dosi, materiale utilizzato per il taglio ed il confezionamento dello stupefacente, 15.000 euro in contanti probabile provento dell’attività di spaccio ed una macchina conta soldi.