"Vaccini per gli impiegati e non per chi processa tamponi", protesta dei laboratori analisi

Un comportamento incomprensibile, che danneggia chi è da quasi un anno in prima linea. Sono diversi gli operatori sanitari che contestano una gestione della campagna di vaccinazione in provincia di Siracusa. Si sentono esclusi , nonostante una circolare li indicasse come soggetti a cui somministrare il vaccino anti-Covid nella prima fase. Nel dettaglio si tratta di chi lavora nei laboratori di analisi, che effettuano tamponi rapidi. “Sono sconvolta dal comportamento dell’Asp di Siracusa- tuona la dottoressa Maria Angela Ricupero, titolare di un laboratorio della zona sud- Non siamo stati convocati noi, ad eccezione di qualcuno, ma nemmeno i medici di base. E’ stato però vaccinato il  personale amministrativo dell’azienda sanitaria provinciale, persone che lavorano dietro una scrivania e non, come noi, con il virus che ti passa fra le mani. Ragusa ha agito in maniera ben diversa. Nella vicina provincia, tutti i colleghi sono già stati vaccinati e la campagna sta proseguendo come da prima circolare, a cui poi, inspiegabilmente, ne è seguita una seconda”. La professionista fa notare come “persone come me processano 100 tamponi al giorno. Sono anche stata impegnata nei drive-in tamponi. Lo faccio perchè metto a disposizione le mie competenze ma essere poi bistrattata in questo modo di certo non lo tollero. E’ sacrosanto che il personale delle Usca venga subito vaccinato. Su questo nulla da ridire ovviamente. Idem per chi lavora negli ospedali. Ma che poi si proceda con gli impiegati che non hanno nessun contatto con il virus, lasciando noi ad attendere, questo proprio no”.  La posizione della dottoressa Ricupero  è condivisa da diversi altri colleghi, anche nel capoluogo. Non è escluso che tutto questo, nei prossimi giorni, possa essere messo nero su bianco in un esposto.