Vento di rimpasto al Vermexio, le prime conferme: “qualcosa bolle in pentola…”

Sotto la calma apparente della superficie, correnti e tensioni attraversano la giunta comunale di Siracusa. Le voci di rimpasto diventano sempre più ricorrenti e proprio il mese di luglio si presenta come quello decisivo. Atteso un ultimo pronunciamento sulla querelle dello scioglimento del Consiglio comunale, dopodiché potrebbe arrivare il via libero all’operazione rilancio.
“Qualcosa bolle in pentola…”, si limitano a dire fonti di Palazzo Vermexio, interne all’amministrazione comunale. E suonano come una conferma di attività e movimenti in corso. Ma la “pietanza” – per proseguire con la metafora culinaria – non è ancora in cottura.
Non è un mistero che i rapporti tra Italia Viva e la giunta siracusana siano ai minimi storici. L’ordine di scuderia partito da entrambe le anime renziane è chiaro e prevede, in extrema ratio, anche l’uscita dalla maggioranza e dalla giunta. Parole che possono essere interpretate come dimissioni degli assessori. Quando? Per ora nulla di definito. Ma in questo tira e molla, il sindaco potrebbe anche decidere di rompere gli indugi ed anticipare gli (ex?) alleati.
Tre gli assessori in orbita Italia Viva: Cosimo Burti, Alessandro Schembari e Sergio Imbrò. Quest’ultimo, però, appare slegato rispetto alle logiche di partito e potrebbe, alla fine, anche finire nella lista dei riconfermati. Intoccabile Pierpaolo Coppa; granitico il rapporto di fiducia tra il sindaco ed il suo assessore alla cultura, Granata; da verificare la tenuta con Lealtà&Condivisione, che alterna una natura di movimento di lotta a quello di alleato di governo peraltro ben presente in giunta con Rita Gentile e Carlo Gradenigo.
Di certo, con l’operazione rimpasto l’amministrazione Italia cerca rilancio, per imprimere un cambio di passo agli ultimi anni di mandato. Ma bisogna fare i conti anche con i mal di pancia del Pd, diviso in correnti scalpitanti ma con numeri (elettorali) non tali da giustificarne pretese eventuali. Il banco del rimpasto sarà anche un test sulla saldezza della attuale segreteria provinciale, recentemente finito sotto una pioggia di fuoco “amico”. E se, alla fine, la svolta avvenisse in senso tecnico senza lacci e laccioli della politica tout court? Il sindaco Italia sembrerebbe tentato ma non si possono ignorare gli equilibri di coalizione da mantenere, specie in caso di ricandidatura.