“Verde pubblico, che disastro! Niente manutenzione dei giardini delle scuole”:affondo di L&C

Ancora polemiche sulla gestione del verde pubblico in città. Dopo l’idea lanciata dall’assessore Luciano Aloschi circa la possibilita di ridurre le aiuole degli spartitraffico,per renderne meno problematica la cura, lo sguardo si estende su altri aspetti dello stesso ambito. Insorgono gli ambientalisti e insorge adesso anche il movimento Lealtà e Condivisione “Nella città in cui l’unico verde è quello delle rotatorie e spartitraffico -premette il presidente Carlo Gradenigo- l’assessore al verde pubblico propone di eliminarlo per risparmiare sui tempi e costi di gestione del servizio. Una esternazione che rappresenta solo l’ultima trovata di un’amministrazione che negli ultimi 2 anni ha cancellato la “manutenzione dei giardini delle scuole comunali” dal capitolato del nuovo bando del verde pubblico, che ha ignorato la necessità di inserire le “potature degli alberi” tra le mansioni della ditta che si è aggiudicata il servizio, che ha riportato l’emergenza punteruolo rosso a Siracusa, che ha cestinato un regolamento per la sponsorizzazione delle aree verdi da parte dei privati redatto nel 2021 e mai approvato, che ha piantato 120 Aceri montani nella città più calda d’Europa bruciando un progetto da 664.000 euro per l’abbattimento delle isole di calore di piazze e scuole, che non ha messo un euro nel ripristino degli impianti di irrigazione, che ha abbattuto una pineta di 50 anni in nome della rigenerazione urbana desertificando un’area come il mercatino di Santa Panagia di via Giarre dove oggi giacciono sotto il sole cocente anonimi container di lamiera circondati da alberi secchi e spazzatura, che si è opposta alla realizzazione di un adeguato viale alberato in via Tisia”. Un ‘j’accuse’ durissimo quello di Gradenigo, che punta l’indice contro “un servizio di gestione del verde pubblico che si limita al taglio dell’erba secca e che si appresta ad inaugurare un parco in erba sintetica dentro un giardino storico ma che poi vanta la realizzazione di mega parchi da 7 milioni di euro nel cui progetto sarebbe prevista l’eliminazione del Bosco delle Troiane, presto dimenticato in nome della nuova mega opera da “donare” alla città”. Infine un’ultima considerazione. “Non si può parlare-conclude Gradenigo- di alberi senza strumenti programmatori come i piani del verde e di adattamento ai cambiamenti climatici”.