Via libera alla nuova rete ospedaliera, Siracusa diventa Dea di II livello
Un sistema sanitario più moderno, efficiente e vicino ai cittadini. È questo l’obiettivo della nuova Rete ospedaliera siciliana, che ha ricevuto l’apprezzamento del governo regionale riunito a Palazzo d’Orléans. Dopo il parere favorevole della Conferenza permanente della Programmazione sanitaria, il documento approderà ora alla VI Commissione (Salute) dell’Ars per l’esame obbligatorio previsto dalla normativa. Successivamente tornerà in giunta per l’approvazione definitiva, prima di essere trasmesso al ministero della Salute per il via libera finale.
«Questo piano – ha dichiarato il presidente della Regione, Renato Schifani – rappresenta un passo fondamentale verso una sanità più equa ed efficiente per tutti i siciliani. La nuova Rete punta a garantire standard qualitativi uniformi su tutto il territorio, perché la salute è un diritto fondamentale di ogni cittadino, indipendentemente da dove viva».
L’assessore alla Salute, Daniela Faraoni, ha sottolineato come il documento sia il frutto di «un lavoro lungo e condiviso con aziende sanitarie, sindaci, rettori universitari e sindacati», con l’obiettivo di ridurre la migrazione sanitaria e costruire un modello integrato e in linea con gli standard nazionali.
La riorganizzazione tiene conto della riduzione demografica dell’isola e dei parametri ministeriali (DM 70/2015), che prevedono 3 posti letto per 1.000 abitanti per acuti e 0,7 per lungodegenza e riabilitazione. In totale, la rete conterà 139 strutture ospedaliere tra pubbliche e private.
Da febbraio sono stati inoltre riattivati 308 posti letto non utilizzati, mentre altri 207 sono stati aggiunti in oncologia e 47 in neurochirurgia.
Uno dei punti più significativi della riforma riguarda il potenziamento delle emergenze. In particolare, Siracusa vede il proprio presidio ospedaliero elevato a Dea di II livello, un riconoscimento che rafforza la capacità di risposta sanitaria in situazioni critiche e garantisce un’offerta più completa di servizi salvavita. Contestualmente, l’ospedale di Patti ottiene la qualifica di Dea di I livello.
Questa scelta rappresenta un passaggio cruciale per la provincia aretusea, spesso al centro di criticità legate alla carenza di servizi ospedalieri adeguati. Con la nuova classificazione, Siracusa diventa uno dei poli principali della rete sanitaria siciliana.
La riforma non si limita agli ospedali: case di comunità, centrali operative territoriali e ospedali di comunità saranno collegati in un sistema integrato, capace di seguire il paziente lungo tutto il percorso di cura. Inoltre, vengono rafforzate le cosiddette reti tempo-dipendenti (infarto, ictus, traumi gravi), con l’obiettivo di assicurare interventi tempestivi in ogni angolo della Sicilia.