Vigilia di Siracusa-Benevento, Turati: “Per migliorare bisogna soffrire, metteremo in campo il 110%”
Il Siracusa è pronto a tornare in campo e lo farà domani, sabato 13 settembre alle 17.30, allo stadio “Nicola De Simone”, dove arriverà il Benevento. Un’altra partita difficile per gli uomini di Turati, reduci da tre sconfitte di fila (Salernitana, Monopoli e Audace Cerignola, ndr).
La squadra azzurra è alla ricerca della reazione che possa permettere di portare a casa i primi tre punti del campionato di Serie C. Seppur lo spirito e l’atteggiamento siano quelli giusti, il Siracusa ha pagato l’inesperienza e gli errori difensivi, aspetti sui quali lo stesso tecnico ha voluto richiamare l’attenzione.
“Quello che sicuramente dobbiamo migliorare è l’attenzione, perché quelle che voi chiamate sbavature per me sono solo errori di attenzione”, ha spiegato Turati alla vigilia. “Abbiamo preso gol da un rinvio di 70 metri e da una punizione da 50 metri. Non si possono chiamare sbavature o sincronismi: qua c’è solo da alzare l’attenzione perché sono situazioni di facile lettura”.
Il Benevento arriverà a Siracusa con grande consapevolezza e con una rosa di livello, come sottolinea lo stesso allenatore: “Affrontiamo un avversario forte, temibile, che ha una delle rose più costose dell’intera Serie C e calciatori che in questa categoria c’entrano pochissimo”.
Nonostante le difficoltà, lo spirito resta positivo: “In queste prime tre partite abbiamo sempre fatto prestazioni importanti, dal punto di vista dell’impegno e dell’agonismo sono state splendide. Abbiamo dato del filo da torcere a tutti e questo è l’aspetto fondamentale per noi”.
Turati si sofferma anche sull’approccio che la sua squadra dovrà avere: “Il nostro credo è sempre quello di essere aggressivi. Vogliamo portare pressione all’avversario, vogliamo rendere la vita difficile. Poi che si difenda a 3, a 4, a 5 o a 6 non si può prescindere da questo fattore”.
Infine, un messaggio alla squadra: “Dopo la partita di Cerignola siamo stati tutti in silenzio, abbiamo sofferto tanto. Io dico sempre ai miei ragazzi che per migliorare bisogna soffrire. Quando i risultati non arrivano, ognuno di noi deve soffrire dentro”.