Vinciullo: "Sessista? La legge contro la violenza sulle donne ha il mio nome"

Esplode il caso del sessismo in politica, dopo la denuncia pubblica della deputata regionale Rossana Cannata. In una nota, aveva invitato a prendere le distanze dalle posizioni assunte dagli ex deputati Gennuso e Vinciullo rei di aver utilizzato espressioni sessiste.
“Io sessista? Forse la Cannata non sa che la legge contro la violenza sulle donne porta il mio nome. Le vie legali? Sarò io a chiedere il rispetto della Legge e di sanzionare tutti quelli che entrano nei cantieri senza dpi”, è la reazione di Enzo Vinciullo. “Credevo di aver già chiarito con i suoi collaboratori. Nel mio comunicato attacco il Consorzio Autostrade Siciliane e non la Cannata che, non comprendo, perché si senta tirata in ballo. Io – prosegue Vinciullo – non ho motivo di attaccarla perché chi non fa nulla non sbaglia mai e lei, tranne a partecipare, quale comparsa, a qualche taglio di nastro di opere finanziate nella scorsa Legislatura e a fare proclami su future inaugurazioni di opere pubbliche, sistematicamente smentiti dagli eventi successivi, non fa proprio nulla. Davanti al giudice, in caso, mi spieghino come si fa ad entrare in un cantiere senza gli obbligatori dpi”. E mostra la foto allegata a cui sarebbe riferibile l’espressione “tacchi a spillo”, giudicata nel contesto sessista.
Intanto, nelle ore scorse, Rossana Cannata ha incassato la solidarietà de La Brigata Rosa e della capo gruppo del suo partito, Fratelli d’Italia, in Ars.
“Gli attacchi sessisti nei confronti della validissima collega Rossana Cannata, fatti per di più da ex deputati come Giuseppe Gennuso e Vincenzo Vinciullo, sono atti gratuiti violenti e sconcertanti, frutto di una mentalità sessista che uomini politici, che vantano esperienze nelle istituzioni, dovrebbero respingere invece che promuovere e di cui dovrebbero vergognarsi, ha detto Elvira Amata.