Operazione “White Mountains”, sgominato sodalizio criminale: i dettagli, i nomi e le immagini

Alle prime luci dell’alba di oggi, su delega della Procura della Repubblica di Catania – Direzione Distrettuale Antimafia, i Carabinieri della Compagnia di Augusta hanno sgominato quella che è ritenuta una fiorente piazza di spaccio attiva a Melilli.
Con un dispositivo composto da oltre 50 Carabinieri, tra cui quelli dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Sicilia” di Sigonella, del Nucleo Cinofili di Nicolosi e del 12° Nucleo Elicotteri CC di Catania Fontanarossa, i militari dell’Arma hanno dato esecuzione, nei comuni di Melilli e Siracusa, a 7 provvedimenti cautelari in carcere emessi dal Tribunale di Catania – Ufficio GIP, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili di aver preso parte ad un sodalizio criminoso dedito al traffico, trasporto, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
I reati contestati a vario titolo sono quelli di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e traffico di sostanze stupefacenti.
Le indagini nei confronti del sodalizio criminale, avviate dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Augusta a maggio 2019 e condotte mediante servizi di osservazione, controllo e pedinamento con fotoriprese ed intercettazioni telefoniche ed ambientali, hanno permesso di acclarare l’esistenza di un sistema criminale, capeggiato da Rosario Vinci, che dopo essersi approvvigionato di cocaina nella frazione Villasmundo di Melilli e nella frazione Belvedere di Siracusa, avrebbe gestito  un gruppo di spacciatori al dettaglio nel comune ibleo.
Lo spaccio organizzato sarebbe stato capillare nel territorio, dove venivano utilizzate cassette della posta ed autovetture in disuso parcheggiate sulla pubblica via come nascondigli per lo stupefacente. Vinci avrebbe diretto  gli spacciatori alle proprie dipendenze nel soddisfare le richieste di stupefacente, insegnando loro le tecniche di taglio ed espedienti utili ad eludere i controlli da parte delle Forze dell’Ordine, come ad esempio quello di rispettare il Codice della strada – obbligando i propri spacciatori all’utilizzo del casco protettivo quando erano alla guida di scooter – o, nel caso di spostamenti in autovettura, quello di posizionare la cocaina sfusa sul tappetino dell’auto tenendo sempre a disposizione dell’acqua da versarvi sopra per scioglierla – anziché gettarla dal finestrino – se fermati dalle Forze dell’Ordine.
Avrebbe anche avuto l’abitudine di redarguire i propri “dipendenti” quando non conferivano in tempo le somme di danaro ricavate dalla vendita, o quando “tagliavano” male la cocaina, ricevendo lui stesso le lamentele dei clienti ed occupandosi di spacciare in prima persona solo in favore di amici stretti.
L’operazione è stata denominata “White Mountains” dal nome di chi è ritenuto il principale fornitore di cocaina del sodalizio, Antonino Montagno Bozzone, attinto  dall’ordinanza, nei confronti del quale i sodali avrebbero nutrito un profondo timore reverenziale, conoscendo la sua indole violenta in caso di ritardi nei pagamenti e quindi di mancanza di fedeltà. Un atteggiamento, questo, tuttavia mitigato in altre occasioni connesse ad “incidenti del mestiere”, come quando, per permettere al gruppo di continuare a lavorare, si sarebbe dimostrato comprensivo cedendo gratuitamente una quantità di cocaina per così dire “da appoggio” agli spacciatori che si erano disfatti frettolosamente dello stupefacente in occasione di controlli dei Carabinieri.
A Montagno Bozzone è  contestato anche il reato di estorsione, atteso che quando i suoi debitori non avevano la possibilità economica di pagare lo stupefacente acquistato, secondo gli inquirenti, era uso farsi consegnare le loro autovetture.
Sequestrati circa 50 grammi di marijuana e 5 di hashish, rinvenuti nella disponibilità di due dei soggetti. A Montagno Bozzone il provvedimento è stato notificato nella casa circondariale di Caltagirone, dove si trova ristretto per altra causa.
Gli altri arrestati sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Catania e presso la Casa di Reclusione di Augusta-Brucoli.
Si tratta di Salvatore Aresco, siracusano di 28 anni, Christian Crucitti, siracusano di 33 anni, Nicolò Minardi, siracusano di 31 anni; Alfonso Sollano, augustano di 25 anni, Rosario Vinci, siracusano di 29 anni, Montagno Bozzone, 31 anni, di Augusta. Marianna Mandragona, 30 anni, di Siracusa.