Zona industriale, buoni pasto della discordia. Isab: "voluti dai sindacati, per noi nessun risparmio"

L’introduzione dei buoni pasto ha ridotto di oltre il 70% il numero dei pasti consumati nelle mense aziendali della zona industriale (ENI Versalis, Priolo Servizi, ISAB, ERG). Una brusca contrazione che ha costretto la Pellegrini spa al licenziamento di 18 lavoratori delle mense Isab Lukoil.
Sindacati critici, in particolare Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil. Invitata la Pellegrini a rilanciare l’offerta della mensa aprendo sempre più all’indotto della zona industriale, proponendo anche nuovi servizi come la pizzeria.
I segretari delle tre sigle (Gugliotta, Pintacorona e Floridia) sono concordi: “Il diritto alla mensa e quindi al pasto caldo per i lavoratori è una conquista e non può essere messo in discussione dall’introduzione dei buoni pasto. Occorre da subito che l’Isab metta in campo ogni opzione che garantisca il proseguimento del diritto alla mensa, investendo con Eni Versalis, Priolo Servizi, ed Erg e tutte le aziende del petrolchimico nelle mense aziendali le ingenti somme che stanno risparmiando con l’introduzione dei buoni pasto. Pronti a proclamare lo sciopero dei lavoratori delle mense con manifestazioni davanti agli ingressi di tutto il petrolchimico”.
Ma l’adozione dei buoni pasto “è intervenuta a valle di una lunga trattativa sindacale e su esplicita richiesta delle maestranze” replica Isab con una nota inviata alle redazioni. Nonostante l’introduzione dei ticket, “abbiamo adottato tutte le necessarie azioni contrattuali ed operative per continuare a mantenere lo stesso livello di fruizione della mensa aziendale”.
Insomma, ai buoni pasto si è arrivati dopo riunioni anche con i sindacati e partendo da una petizione degli stessi lavoratori. “Ciò non di meno la mensa ed il pasto caldo sono un diritto conquistato dai lavoratori, Isab condivide questo pensiero tanto che per mantenere i livelli di fruizione della mensa, è stato autorizzato l’uso dei locali della mensa Isab anche da parte dei lavoratori dell’indotto. Nessun risparmio è stato realizzato dall’introduzione dei buoni pasto. Tale affermazione è quindi priva di fondamento”, conclude la nota del gruppo industriale.