Zona industriale, la Fiom denuncia: “vuoto di prospettiva futura”
“Il disagio espresso con forza dai lavoratori metalmeccanici è il sintomo di una crisi economica e sociale che rischia di implodere”, denuncia Antonio Recano, segretario della Fiom Cgil di Siracusa, in una nota che torna ad accendere i riflettori sull’emergenza occupazionale e industriale del petrolchimico aretuseo.
Secondo la Fiom, il polo energetico resta “strategico per l’economia della Sicilia e del Paese” ma da anni è imprigionato in promesse senza concretezza. “Il futuro del Petrolchimico rimane incerto, soffocato da dichiarazioni mediatiche e progetti miracolosi che non offrono alcuna reale prospettiva per il rilancio produttivo”, afferma Recano. Il rischio, secondo il sindacato, è quello di un collasso che metterebbe a repentaglio la coesione sociale dell’intera provincia.
La denuncia è netta: “Politica e imprese nascondono colpevolmente i risvolti della crisi”, che si manifesta nella riduzione delle attività di manutenzione, nel fermo impianti di ISAB Goi, Sasol e Air Liquid, nella mancata riconferma di circa 500 contratti a termine e nell’avvio delle procedure di cassa integrazione. Una situazione che si traduce in un “vuoto di prospettiva”, a cui non si può rispondere con l’abbandono di un patrimonio umano fatto di competenze e professionalità elevate.
Per la Fiom, serve un cambio di rotta: “Bisogna avviare un percorso collettivo che metta al centro il rapporto tra lavoro, ambiente, salute e territorio”. Tra le proposte, la definizione di progetti di riconversione industriale, investimenti per le bonifiche e la riqualificazione dei siti, il ritorno della gestione pubblica delle aree di Punta Cugno e Marina di Melilli e un piano straordinario di ammortizzatori sociali per tutti i lavoratori, compresi quelli dell’indotto.
“Servono formazione, riqualificazione e reinserimento – insiste Recano – per non disperdere un know-how che può ancora competere sui mercati internazionali, se potenziato e reso sostenibile”.
Ma, ammonisce la Fiom, non bastano le proposte: “Questi sono titoli di una piattaforma che i lavoratori dovranno affermare con la mobilitazione, mettendoci tutta l’intelligenza, la passione e la rabbia di cui sono capaci”.