Augusta. Droga e un'arma nascoste in cucina, arrestato 28enne

I Carabinieri di Augusta, coadiuvati dal Nucleo Cinofili della Compagnia di Sigonella, hanno arrestato in flagranza Salvatore Arrabito. Il 28enne, peraltro già ai domiciliari, è accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti (marijuana) e detenzione illegale di armi.
Una perquisizione domiciliare eseguita nell’abitazione dell’augustano, ha permesso di rinvenire 7 involucri in cellophane con circa 500 grammi di marijuana e una pistola beretta calibro 7,65 priva di matricola. Il tutto abilmente occultato dietro il forno in cucina.
Il materiale rinvenuto a seguito della perquisizione è stato sottoposto a sequestro, mentre Arrabito è stato accompagnato in carcere a Cavadonna.




"Siamo medici dell'Inps", truffa ai danni di un 83enne a Lentini

Con un trucco ormai collaudato, spacciando per medici dell’Inps, due donne sono riuscite a truffare un anziano a Lentini. L’uomo, 83 anni, ha aperto la porta di casa alle due quarantenni che sono riuscite a carpire la sua fiducia inventando una storia relativa ad una visita medica finalizzata all’incremento della pensione.
Sono così riuscite a farsi consegnare dalla vittima la carta bancomat ed il relativo pin per poi darsi alla fuga.
La Questura di Siracusa rinnova il suo appello: al minimo sospetto, contattare la Polizia di Stato.




Priolo. Tentato furto di cavi di rame, arrestati in due: uno è minorenne

Arrestato a Priolo il 27enne Carlo Luminario per il reato di tentato furto aggravato di 33 chilogrammi di cavi elettrici in rame di grossa circonferenza e di una paletta in metallo di proprietà della società ferroviaria, insieme con un minore (classe 2001) che è stato denunciato per lo stesso reato.
Luminario è stato denunciato anche per la violazione degli obblighi della misura limitativa della libertà personale cui è sottoposto.
Il furto non è stato portato a termine grazie al tempestivo intervento degli uomini delle volanti presso lo scalo ferroviario della stazione Priolo-Melilli.




Lele Scieri, ruggisce la sua Siracusa: "il mondo militare chieda adesso scusa"

L’associazione Giustizia per Lele annuncia la sua costituzione di parte civile nel processo per la morte del parà siracusano. Tre gli indagati dalla Procura di Pisa per omicidio. Intanto, il Riesame – nel respingere la richiesta di revoca dei domiciliari (leggi qui) – ha messo nero su bianco una agghiacciante verità: Emanuele Scieri poteva essere salvato. “E invece è stato lasciato a contare le stelle, in una calda notte di agosto all’interno di una caserma dello Stato italiano, all’interno della caserma Gamerra di Pisa. Lo hanno lasciato solo con il suo desiderio più grande, quello di essere salvato. Ore di agonia mentre all’interno di quella caserma si provava a inscenare la farsa, la rappresentazione teatrale”, si sfoga Carlo Garozzo, portavoce dell’associazione che dal 1999 non ha mai smesso di chiedere verità e giustizia per il militare siracusano.
“La nostra voce è stata ascoltata e le istituzioni stanno facendo emergere la verità. Finalmente Emanuele Scieri sta abbandonando per sempre quella caserma e le fantasiose ipotesi da sempre avvalorate da parte del mondo militare di allora. Resteranno per sempre solo come l’inutile tentativo di mettere una pezza su una vicenda che oltre ad aver cagionato la morte di un giovane ragazzo rappresenta una delle pagine più vergognose del mondo militare del nostro Paese. Quel mondo dovrebbe scusarsi con la famiglia Scieri, ammettere le proprie responsabilità e la superficialità con la quale hanno trattato la vicenda sin dai primi minuti, da quando Emanuele Scieri risultò essere assente al contrappello pur avendo la certezza che lo stesso fosse rientrato. Hanno provato a dipingerlo come un debole, un arrampicatore di scale spinto dai motivi più futili, un autolesionista, un suicida. Emanuele Scieri è stato assassinato la notte tra il 13 e 14 agosto 1999 all’interno della caserma Gamerra di Pisa e lasciato morire agonizzante. Attendiamo gli sviluppi giudiziari, certi che la verità, e non una verità, verrà finalmente accertata e i responsabili consegnati alla giustizia”, ruggisce Caro Garozzo.




Scene horror in cimitero a Pachino: ossa spezzate ai morti? Indaga la Procura

Il riserbo è massimo attorno all’indagine della Procura di Siracusa sul cimitero di Pachino. Bocche cucite su di una delicata vicenda, su cui sta cercando di far luce il pm Bono che ha delegato la Mobile di Siracusa per tutti gli accertamenti del caso.
Dalle poche notizie filtrate, un esposto avrebbe avanzato sospetti su di una macabra pratica in atto presso la camera mortuaria del cimitero, dove sarebbero anche state spezzate le ossa ai defunti pur di farli entrare nelle bare. Secondo l’esposto presentato, parrebbe che in diverse circostanze le bare siano state aperte. Il condizionale è d’obbligo, in attesa dei riscontri avviati per capire quanto eventualmente di vero vi sia in quanto denunciato. Nei giorni scorsi sono comunque state disposte ed effettuate alcune riesumazioni con il medico legale Francesco Coco incaricato degli esami sui resti.
Il movimento di polizia e consulenti della Procura non è passato inosservato ed a Pachino la notizia ha fatto in fretta il giro della cittadina.

foto archivio




Siracusa. Tenta di speronare i carabinieri, inseguimento nella notte

Nella nottata scorsa i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Siracusa hanno arrestato in flagranza di reato Francesco Pugliara. Il 51enne non si è fermato all’alt intimato durante un controllo su strada. Rapida inversione ad U ed inseguimento ad alta velocità, anche contromano.
Fortunatamente l’ora notturna ha fatto sì che non passassero altri utenti della strada, né pedoni in quel frangente. In pochi minuti l’auto del fuggiasco è stata bloccata ma Pugliara ha tentato comunque di scappare urtando la macchina dei carabinieri con la sua.
E’ stato comunque bloccato in tempo e dichiarato in arresto per resistenza a Pubblico Ufficiale e danneggiamento. Il conducente del veicolo, risultato essere sprovvisto di patente dal 2012 in quanto revocata, dopo le formalità di rito è stato sottoposto ai domiciliari in attesa di rito direttissimo.




Siracusa. Rapina la convivente di auto e cellulare: denunciato

Dovrà rispondere di rapina e maltrattamenti un uomo di 36 anni, siracusano. Lo hanno denunciato gli uomini delle Volanti e della Squadra Mobile. Il 36enne si era impossessato dell’auto e del telefono cellulare della sua convivente.




Omicidio La Porta, confermate le condanne: 16 anni per il killer

E’ giunto a conclusione il processo a carico dei quattro imputati accusati, in concorso, dell’omicidio dell’operaio floridiano Nicola La Porta, 47 anni, crivellato di piombo nei pressi del cimitero. La Cassazione ha confermato la sentenza della Corte d’Assise di Appello di Catania, che ha inflitto al killer Osvaldo Lopes, successivamente divenuto collaboratore di giustizia, la pena di sedici anni di reclusione; quattordici anni per l’altro collaboratore di giustizia, Salvatore Mollica e alla coppia non pentita – Leonardo Maggiore e Giuseppe Genesio – la pena di dieci anni e otto mesi di reclusione ciascuno.
I carabinieri di Floridia hanno dato esecuzione all’ordine di carcerazione nei confronti dell’avolese Giuseppe Genesio, riconosciuto colpevole di porto abusivo di armi e omicidio doloso in concorso e dovrà scontare in carcere, una pena definitiva e residua di 6 anni e 9 mesi.
I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Siracusa erano riusciti a smascherare l’autore dell’omicidio e i suoi complici arrestandoli a distanza di due settimane dal delitto. Poco dopo aveva iniziato a collaborare il Mollica che, oltre ad ammettere la propria responsabilità, aveva messo con le spalle al muro Osvaldo Lopes, additandolo come l’esecutore materiale dell’uccisione di Nicola La Porta e specificando il ruolo svolto da Genesio e Maggiore nella fase di preparazione e di esecuzione dell’agguato.

foto: la vittima, Nicola La Porta




Siracusa. Villetta in fiamme a Fontane Bianche, era disabitata

E’ di probabile origine dolosa l’incendio che nella notte ha avvolto una villetta a Fontane Bianche, nei pressi di via Bolsena. La costruzione era in stato di abbandono e disabitata. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e la polizia. Indagini in corso.




Siracusa. Oltre un chilo di droga in casa: ai domiciliari presunto pusher

Oltre un chilo di droga in casa. Gli agenti della Squadra Mobile hanno rinvenuto lo stupefacente nell’abitazione di Francesco Salemi, 50 anni, già noto alle forze dell’ordine. L’uomo è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio. Nel dettaglio, l’uomo è stato trovato in possesso di 916 grammi di marijuana, parte dei quali suddivisi in dosi pronte allo spaccio, 3 panetti di hashish del peso complessivo di 297 grammi, 35 grammi di cocaina suddivisa in 140 dosi pronte allo spaccio e 75 grammi di sostanza utilizzata per il taglio oltre a bilancini di precisione e materiale per il confezionamento. L’uomo è stato posto agli arresti domiciliari.